venerdì 16 aprile 2021

8 donne e un mistero (8 femmes, 2002) di François Ozon

Nella Francia degli anni '50 otto donne si riuniscono in una villa di campagna, isolata dalla neve, in occasione del Natale. Sei di loro sono imparentate, poi c'è una sexy domestica, una governante di colore e il padrone di casa, che viene ritrovato accoltellato nel suo letto. La colpevole deve essere necessariamente una di loro e si scatena un putiferio di sospetti, ritorsioni, maldicenze, invidie e scheletri nell'armadio. Finale a sorpresa. Irresistibile commedia nera di François Ozon, tratta dalla pièce teatrale "Huit femmes" di Robert Thomas, amalgamata in maniera sopraffina con il giallo alla Agatha Christie, i melodrammi fiammeggianti di Douglas Sirk, la commedia sofisticata hollywoodiana degli anni '30, i musical di Vincent Minnelli ed una strisciante sensualità morbida tipicamente francese. Otto personaggi femminili formidabili, tutte ben caratterizzate e dal carattere forte, per otto straordinarie attrici: Catherine Deneuve, Fanny Ardant, Isabelle Huppert, Emmanuelle Béart, Virginie Ledoyen, Danielle Darrieux, Ludivine Sagnier, Firmine Richard. Un cast di stelle e prime donne tenuto "al guinzaglio" con perentoria abilità dal regista parigino. Colorato, raffinato, seducente, ironico, divertente e irriverente, è un film atipico nella filmografia dell'autore, una piacevole e riuscita "anomalia" che alla sua uscita sorprese tutti, facendo registrare un grande successo di critica e pubblico (e non solo in Francia). Prende in giro con perfido sarcasmo il mondo patinato dell'alta borghesia e il suo paravento ipocrita di riti sociali, smancerie e buone maniere. Nel suo impianto di opera "da camera", sa dosare con efficacia i diversi registri narrativi, tra dialoghi pungenti e riusciti siparietti musicali (tutti gli 8 personaggi si presentano cantando e ballando una famosa canzone francese). Nel continuo gioco di baruffe e ribaltoni va in scena il beffardo teatro della vita, in cui apparenza e realtà spesso divergono e ciascuno è generalmente molto diverso dalla maschera che quotidianamente indossa. Premiato al Festival di Berlino con l'Orso d'argento all'intero cast femminile, è uno dei capisaldi della carriera di Ozon e, probabilmente, il suo film più riuscito.
 
Voto:
voto: 4/5

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