martedì 27 aprile 2021

Soffio al cuore (Le souffle au coeur, 1971) di Louis Malle

Nella Francia degli anni Cinquanta, il terzogenito di un'agiata famiglia borghese, Laurent, vive con tormento la crisi adolescenziale, tra formazione cattolica, impulsi sessuali, pensieri suicidi, due fratelli che cercano di "svezzarlo" con troppa spregiudicatezza e un lieve disturbo cardiaco che ne mina il già debole carattere. Quando scopre che la madre, Carla, un'italiana bella e affettuosa, ha un amante, si avvicina a lei in un rapporto sempre più morboso, diventandone confidente e complice. E non solo. "Scandaloso" dramma familiare di Louis Malle, che trasforma, da par suo, un classico racconto di formazione in un pungente apologo anti-borghese (con più di un accenno anti-clericale), virando poi decisamente verso una lucida analisi psico-sessuale volta, da un lato, a demistificare il più antico dei tabù (quello edipico) e, dall'altro, ad affermare il potere catartico del relativo atto incestuoso. La seconda parte, moralmente spinosa e socialmente sconveniente per i benpensanti (a cui il film è rivolto, facendo "scopa" con i borghesi, che Malle assembla in un'unica categoria), viene trattata dall'autore con sorprendente e inusuale leggerezza, utilizzando il linguaggio della commedia ed un (coraggioso) tono di liberale "distensione". L'operazione, concettualmente delicata per i numerosi campi in cui si ripercuote (etico, religioso, familiare, sentimentale), viene condotta in maniera brillante dal grande Maestro francese, con tocco garbato e agilità espressiva, riuscendo a turbare, solleticare, far riflettere e persino far ghignare (nello straniante finale) il pubblico mentalmente aperto. Da segnalare altresì: la perfetta sceneggiatura (scritta dal regista stesso), l'affascinante ricostruzione ambientale di una Francia provinciale, vivace e bigotta, e la notevole interpretazione della nostra Lea Massari nel difficile ruolo della madre, da lei affrontato con sincera intensità e appassionata fragilità. Il film è un grande classico del cinema francese "liberal", emancipato e provocatorio ma con tanto stile, e la giusta dosa di impudente scioltezza.
 
Voto:
voto: 4,5/5

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