George Tanner, losco trafficante d'armi americano in affari con esponenti della Yakuza giapponese, invia un suo uomo di fiducia, Harry Kilmer, a Tokyo per liberare i suoi figli, rapiti da un socio con cui è entrato in contrasto. Tanner spera di sfruttare le conoscenze ambientali di Kilmer, che al tempo dell'occupazione ha avuto una relazione con una donna giapponese, sorella di un membro di spicco della malavita nipponica. Sarà un massacro. Notevole crime di Sydney Pollack, che riesce nell'operazione di conciliare il noir americano con stilemi tipici del cinema orientale, ottenendo un interessante risultato artistico: ritmo compassato, dialoghi taglienti, sapiente ricostruzione ambientale, esplosione improvvisa di violenza, densità psicologica dei personaggi e, di conseguenza, feconda contrapposizione delle diverse mentalità. Scritto egregiamente dal grande Paul Schrader, al suo esordio come sceneggiatore, passò inopinatamente in sordina alla sua uscita, venendo frettolosamente catalogato come un flop della carriera di Pollack. Ma la sua rivalutazione non si è fatta attendere a lungo e oggi viene unanimemente ritenuto un cult del genere gangster, le cui sequenze di azione violenta hanno sicuramente influenzato registi cinefili come Tarantino. Particolarmente riuscite le riflessioni sull'antica cultura del Sol Levante, filtrate attraverso un occhio straniero (e talvolta profano) e la forte connotazione dell'amicizia virile e di un antico senso di "onore" del crimine, tipico di questo tipo di pellicole. Nel cast internazionale svettano Ken Takakura ed un Robert Mitchum, tosto, cinico e più che mai "badass". Takakura interpreterà un personaggio molto simile nel Black Rain di Ridley Scott, un altro gangster-movie nippo-americano che cita in diverse occasioni questo film di Pollack.
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