mercoledì 28 aprile 2021

Once Upon a Time in China (Wong Fei Hung, 1991) di Hark Tsui

Nella Cina di fine 800 il grande maestro di arti marziali Wong Fei Hung è un eroe leggendario e imbattibile che difende il suo popolo dall'oppressione dell'impero britannico. Primo film della trilogia di Hark Tsui dedicata al personaggio di Wong Fei Hung, realmente esistito, medico e lottatore formidabile, un mito della tradizione popolare cinese. Il regista di Hong Kong, famosissimo in patria, è colui che ha portato il cinema del suo paese a livelli di fama internazionale, contaminandolo con quello americano, e riuscendo a realizzare prodotti di buona qualità, visivamente geniali e commercialmente appetibili per il grande pubblico. Questo è il suo film più ambizioso e conosciuto, ispirato (a cominciare dal titolo) al capolavoro gangsteristico di Sergio Leone del 1984, di cui Hark Tsui ha inteso fare una sorta di rivisitazione cinese in salsa gongfupian (è l'aggettivo cantonese con cui si indicano le pellicole di arti marziali). Spettacolare, sbalorditivo, incalzante nel ritmo, esteticamente sopraffino, curato in ogni minimo dettaglio nella ricostruzione storica e passato alla storia per i combattimenti mozzafiato (realizzati con un senso plastico dell'azione degno di un grande affresco epico in movimento), è un potente spettacolo per gli occhi che ha saputo affascinare anche il pubblico occidentale. Con un occhio (nostalgico) alla tradizione (Bruce Lee) ed un altro all'omaggio personalmente trasfigurato (il film di Leone), questa pellicola riesce a garantire un afflato mitico, grazie alla raffinata ambientazione in un contesto storico antico e carico di fascino evocativo. Il protagonista è un giovane Jet Li, all'apice della sua forma fisica e agli inizi della sua carriera di attore. Molto prima che raggiungesse la fama in occidente.
 
Voto:
voto: 4/5

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