domenica 18 aprile 2021

Milano calibro 9 (1972) di Fernando Di Leo

In una gang di criminali italoamericani che opera a Milano, Rocco sta seguendo l'operazione di un grosso carico di dollari da consegnare nel capoluogo lombardo. Ma i soldi spariscono e i corrieri vengono puntualmente puniti con la morte. Si salva solo il losco Ugo, perchè in galera, arrestato per una rapina. Quando l'uomo esce dal carcere dovrà trovare il modo di salvarsi dai killer dell'organizzazione che lo accusano del furto e da uno zelante commissario di polizia che non gli dà tregua. Efficace noir metropolitano di  Fernando Di Leo, tratto dal romanzo "Stazione Centrale ammazzare subito" di Giorgio Scerbanenco e sceneggiato dallo stesso regista. E' uno dei titoli più noti e apprezzati tra i gangster movie all'italiana di quel periodo, caratterizzato da una visione brutalmente civica della vita, personaggi ruvidi e spietati, un buon ritmo di azione, estrema ferocia visiva ed un vago accenno di critica sociale (più di facciata che di sostanza). La differenza la fanno anche gli  interpreti, in particolare gli ottimi Gastone Moschin, Frank Wolff e Mario Adorf che sono perfetti e credibili nei rispettivi ruoli. Ma la scena che è rimasta nell'immaginario collettivo è quella della bellissima Barbara Bouchet che balla in un costume succinto nel night club. Il film è il primo della così detta "trilogia del milieu" del regista pugliese, seguito da: La mala ordina (1972) e Il boss (1973). In Grindhouse - Planet Terror (2007) la coppia di "brothers" Rodriguez-Tarantino rese esplicito omaggio al balletto sexy della Bouchet di questo film, facendo interpretare una scena analoga a Rose McGowan.
 
Voto:
voto: 3/5

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