giovedì 22 aprile 2021

Confessione di un commissario di polizia al procuratore della repubblica (1971) di Damiano Damiani

Il commissario di polizia Bonavia e il procuratore della repubblica Traini combattono insieme la mafia a Palermo. Il primo, fortemente disilluso, crede che per vincere l'impari lotta bisogna usare le maniere forti, andando anche oltre le troppo vincolanti leggi dello stato. Il secondo, giovane idealista, mette dogmaticamente il codice giuridico davanti a tutto ed è inflessibile nelle sue convinzioni. Da anni sulle tracce del pericoloso boss Lomunno, che in passato ha ucciso un suo caro amico sindacalista, Bonavia è al limite dell'esasperazione per l'impossibilità di incriminarlo, a causa delle influenti conoscenze politiche del criminale. Stressato dal senso di impotenza, il poliziotto si fa giustizia da solo, uccidendo il mafioso con le sue stesse mani. Viene arrestato e si trova solo contro tutti in un ambiente apertamente ostile. A questo punto Traini, messo alle strette, riceve uno scossone alle sue convinzioni, inizia a sospettare della corruzione dei suoi stessi superiori e deve decidere da che parte stare. Ferreo poliziesco nero di Damiano Damiani, asciutto nello stile, teso nel ritmo, dosato nella distribuzione efficace dei colpi di scena, denso di importanti implicazioni morali e civili nell'eterna diatriba tra giustizia e giustizialismo, sapientemente costruito sui due personaggi principali (caratterizzati con il giusto livello di sfumature e di ambiguità). E' un film netto e coraggioso, non avvezzo ai compromessi nell'esposizione manichea della complessa questione etico-giuridica su cui pone l'attenzione, pur nei limiti intrinseci del suo evidente impianto "a tesi". Non esente dal qualunquismo tipico di molte pellicole di pari genere e periodo, resta comunque un'agghiacciante istantanea del suo tempo: romanzata ma, purtroppo, ricca di fondamenti reali. Questo è il tipo di cinema che ha reso famoso l'autore e nel quale egli si trova perfettamente a suo agio. Buone interpretazioni di tutto il cast, tra cui ricordiamo Franco Nero (attore "feticcio" del regista), Martin Balsam, Marilù Tolo e Claudio Gora. Fu un grande successo di pubblico, 11-esimo miglior incasso italiano della stagione 1970-71.

Voto:
voto: 3,5/5

Nessun commento:

Posta un commento