Pietro è un ricercatore universitario che si dibatte tra lavoro precario, spese fisse, inevitabile disincanto e una bella fidanzata esigente che vorrebbe una svolta economica. I suoi amici, laureati ma costretti ad accontentarsi di umili impieghi, non stanno meglio di lui: il chimico Alberto fa il lavapiatti, i latinisti Mattia e Giorgio fanno i benzinai notturni sul raccordo anulare, l'antropologo Andrea cerca invano di farsi assumere da uno sfasciacarrozze e l'archeologo Arturo supervisiona saltuariamente lavori stradali. Dopo l'ennesimo fallimento per il mancato rinnovo dei fondi di ricerca, Pietro ha un'idea per cambiare la sua vita: mettere in piedi una banda per creare e poi spacciare una nuova smurt drug, ovvero una sostanza stupefacente ancora non proibita dalla legge. Il piano ha un successo clamoroso e i soldi iniziano a piovere a palate per i sei amici, ma ben presto dovranno fare i conti con la polizia che li tampina e una gang criminale guidata dal losco "Murena", che non ci sta a farsi estromettere dal fruttuoso mercato degli stupefacenti. Scoppiettante commedia "acida" (in tutti i sensi) del giovane esordiente salernitano Sydney Sibilia, che realizza un gustoso e divertentissimo cocktail tra la satira di costume tipicamente italiana ed il cinema di genere americano. Il risultato è esilarante, una sorta di "Breaking Bad" all'italiana, sregolato e fuori di testa, stracolmo di gag, citazioni, iperboli narrative, situazioni grottesche, personaggi surreali e dialoghi spassosi. Buon lavoro di scrittura, fotografia lisergica enfatizzata su toni verde saturo, ritmo al galoppo e riuscite interpretazioni di un cast ben assemblato, che annovera (tra gli altri) Edoardo Leo, Stefano Fresi, Valeria Solarino, Lorenzo Lavia, Libero De Rienzo e Neri Marcorè. Le belle inquadrature dinamiche della Roma notturna, che ammicca alle strade della California, donano alla pellicola un taglio "internazionale". Non a caso il film è stato facilmente esportato anche oltre confine e con buoni risultati. Il regista ha espressamente dichiarato di aver voluto fare con i film americani quello che Tarantino ha sempre fatto con i nostri prodotti di genere. Grande successo di pubblico e critica e due seguiti (sempre diretti da Sibilia e con il ritorno del cast al completo): Smetto quando voglio - Masterclass (2017) e Smetto quando voglio - Ad honorem (2017). Divertimento assicurato in questa commedia fresca, e finalmente "originale", che fa anche riflettere, con la sua caustica denuncia farsesca, sull'eterno problema del precariato e dei laureati costretti ad "arrangiarsi" senza mai poter esprimere il loro potenziale.
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