Texas, 1978. I Firefly (Captain Spaulding, Mama, Baby, Otis e Rufus) sono una famiglia di sadici squilibrati il cui principale passatempo è torturare e uccidere i malcapitati che hanno la sfortuna di incrociare la loro strada. Ma lo sceriffo John Wydell, non meno violento e spietato, è sulle loro tracce per vendicare il fratello (una delle tante vittime dell'abominevole "famigliola"). Dopo aver scovato il loro nascondiglio riesce a prenderne due, ma gli altri scappano e si riuniscono con uno zio, altro elemento poco raccomandabile. Lo sceriffo gli mette allora alle calcagna una coppia di sicari psicopatici che non faticano troppo a seguire la lunga scia di sangue che i Firefly si lasciano alle spalle. Secondo lungometraggio del rocker/regista Rob Zombie, cinefilo appassionato di horror estremo, e secondo film dedicato alle sanguinarie imprese dei Firefly, dopo l'esordio con La casa dei 1000 corpi (2003), di cui questo film è uno pseudo-sequel. E a due anni di distanza la maturazione del regista è già evidente, soprattutto dal punto di vista stilistico, così come è palese la volontà di trovare un proprio sguardo originale e "cattivo" nella miriade di citazioni e omaggi di cui le sue opere abbondano (i suoi detrattori le chiamano "copie" ma, citando Tarantino: "I grandi artisti non copiano, rubano"). Premettendo che Rob Zombie un grande artista non lo è ancora diventato, ne va comunque riconosciuto il talento autoriale nella scelta delle facce giuste, nella caratterizzazione "sporca" delle location, nell'uso epico-espressivo della violenza, nell'ironia macabra di straniante impatto, nei toni macabri iperrealisti che stingono nel surreale e nella crudeltà visiva di matrice sadiana. Nel panorama asfittico e ripetitivo del genere horror moderno l'avvento di Rob Zombie potrebbe essere una sana botta di adrenalina, una ventata di aria fresca, per quello che sembra essere l'erede naturale di Wes Craven e, soprattutto, di Tobe Hooper. E questa sua opera seconda, che mette in scena il Male contro il Male, che ammicca al western "nero" citando Peckinpah e Leone, e omaggia a ripetizione un maestro come Romero o un provocatore come John Waters, sembrerebbe confermarlo. Ritorno del cast al completo dal primo film con la moglie del regista Sheri Moon (sempre più sexy e sempre più "matta"), Sid Haig, Bill Moseley, William Forsythe e Leslie Easterbrook. Nel 2019 Rob Zombie ha diretto anche il 3° capitolo della "saga" dei Firefly: 3 from Hell. Sarà finita qui?
La frase: "Cinese, giapponese...mutande scese...tette appese"
Voto:
Nessun commento:
Posta un commento