martedì 12 ottobre 2021

Blue Valentine (2010) di Derek Cianfrance

Le diverse stagioni dell'amore raccontate attraverso la storia di Dean (Ryan Gosling) e Cindy (Michelle Williams). I due si conoscono da giovani, lui si occupa di traslochi e lei studia medicina, si piacciono subito e iniziano a frequentarsi. Lei ha un ex ragazzo possessivo e violento, ma lui è molto innamorato e, nonostante i diversi problemi, decidono di sposarsi. Cinque anni dopo hanno messo su famiglia, vivono in campagna, lei fa l'infermiera in ospedale e lui dipinge appartamenti. I segni della crisi di coppia sono già evidenti e covano sotto la cenere di un disagio a fior di pelle e di lunghi silenzi imbarazzanti. Lui la porta in un motel per trascorrere una serata diversa, come ai vecchi tempi, ma proprio lì le cose iniziano a precipitare ulteriormente. I vecchi tempi sono ormai passati. E da parecchio. Melodramma struggente di Derek Cianfrance che analizza dall'interno, senza strepiti ma con parecchio tormento malinconico, la fine di un amore. Fin dalle epoche più antiche poeti, scrittori, pensatori, registi, cantautori, artisti di ogni tipo e, ovviamente, molti uomini comuni hanno cercato di trovare una risposta, un nesso, una logica, una causa al perchè l'amore, spesso, finisce. E' una tematica universale che, in un modo o nell'altro, colpisce e tocca chiunque, e su cui quasi tutti, almeno una volta, si sono trovati a riflettere. Molti ci hanno costruito sopra una carriera, un genere di grande successo popolare (il melodramma) ha fatto di questo argomento il suo cuore pulsante. Cianfrance (che ha anche scritto il film insieme a Joey Curtis e Cami Delavigne) non pretende di fornire una risposta, ma osserva puntigliosamente e con partecipazione emotiva le scene di un amore di due personaggi eletti a simboli, assecondandone il rispettivo sentire, le diverse motivazioni, le delusioni profonde, le aspettative tradite, il fallimento interiore, gli slanci istintivi, le frustrazioni represse e la difficoltà di prendere decisioni difficili. La progressiva trasformazione del sentimento viene resa sia a livello fotografico sia a livello fisico dai due attori, che, progressivamente, "cambiano" nell'aspetto, nello sguardo, nel tono della voce, nel modo di porsi verso l'altro, nel linguaggio del corpo. Senza strafare e senza sorprendere la pellicola arriva al suo epilogo, che coincide con il climax drammatico, all'insegna di un sentimentalismo sempre più penoso, a tratti straziante. I due interpreti principali sono molto bravi, specialmente la Williams (che ha ricevuto la nomination agli Oscar come miglior attrice), dando vita ad un personaggio non facile, non banale e di sicuro non piacevole. Ma sarebbe sbagliato azzardare ipotesi di presunto maschilismo o fare il gioco delle percentuali di colpa, perchè questa è un'opera sulla sconfitta, sulla crisi, sull'inidoneità, in cui, in fondo, perdono tutti. Suggestiva la colonna sonora composta dal gruppo folk-rock dei Grizzly Bear.

Voto:
voto: 3/5

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