Carlo è un mite musicista di oboe di Spoleto, membro affidabile di un'orchestra classica insieme a sua moglie Serena, violoncellista petulante e perfezionista. Nella (fin troppo) tranquilla vita della coppia irrompe improvvisamente l'uragano Silvia, sorella di Carlo, bella, instabile e incasinata, che ricompare alla sua porta dopo anni di assenza in seguito alla morte della madre. Carlo cerca di aiutarla a metterle ordine nella sua vita sregolata e sentimentalmente turbolenta, tra relazioni discutibili, figli abbandonati all'estero e pericolose rivalità amorose con altre donne, ma sarà un'impresa disperata, che metterà a dura prova il suo matrimonio e la pazienza di Serena. Commedia dal retrogusto amaro di Carlo Verdone, scritta dal comico romano insieme a Leonardo Benvenuti e Piero De Bernardi, più riflessiva che divertente, velatamente ironica sui reali rapporti di forze all'interno delle relazioni maschio-femmina (siano esse amorose, familiari o amicali) e attraversata da un garbato sentimentalismo di maniera che viene poi parzialmente ribaltato nell'epilogo. E' un film che fa sorridere e riflettere, interamente costruito sulle gag e i battibecchi che nascono dal rapporto di amore-odio tra i due protagonisti (Carlo Verdone e Ornella Muti), a cui si affianca un'ottima Elena Sofia Ricci che regge con grande presenza scenica il ruolo della moglie opprimente e gelosa. Il film ebbe un grande successo di pubblico e diede inizio ad una piccola svolta, più malinconica e pensosa, nella filmografia dell'autore romano. Vinse due David di Donatello: alla sceneggiatura ed all'attrice non protagonista (Elena Sofia Ricci).
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