Laura, anziana signora bolognese, ritrova per caso una vecchia foto dei tempi del terzo liceo che risveglia in lei i ricordi in flashback un po' confusi di una gita scolastica del 1914, con l'estate e la prima guerra mondiale alle porte. La gita di tre giorni, concessa in premio alla sua classe mista e guidata dal timido prof. Balla e dalla bella prof. Stanzani, fu una lunga passeggiata a piedi, attraverso l'Appenino, da Bologna a Firenze. Nella rievocazione dei ricordi, Laura rivive la sua infatuazione non corrisposta per il più bello della classe, conteso da tutte le sue amiche, e il grande amore segreto del prof. Balla, bruttino e impacciato, per la sua avvenente collega, sposata con un uomo infedele e sgarbato. Delicata commedia a base di "amarcord" di Pupi Avati, da lui stesso scritta insieme al fratello Antonio, carica di dolcezza malinconica, sentimentalismo ingenuo d'altri tempi, momenti poetici di intensa suggestione nostalgica ed un tocco lieve di tenero affetto verso tutti i personaggi, raffigurati come cari fantasmi di un'Italia che fu. E' un film lirico tipicamente avatiano, con l'equilibrio dolce amaro proprio del regista, che ama celare il dramma tra le pieghe di una commedia corale dal sapore rievocativo. Bravi ed efficaci gli interpreti, da Carlo Delle Piane a Tiziana Pini, da Cesare Barbetti a Rossana Casale, da Lidia Broccolino a Nik Novecento. Splendide musiche evocative di Riz Ortolani e vasti consensi di critica al Festival di Venezia, a cui partecipò nel concorso ufficiale, vincendo il Premio Pasinetti al migliore attore per Carlo Delle Piane (al suo primo ruolo da protagonista). Il film è un classico nell'itinerario delle commedie dell'autore bolognese, una sintesi perfetta della sua idea di cinema.
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