mercoledì 27 ottobre 2021

Un sacco bello (1980) di Carlo Verdone

Nel clima torrido e sonnecchiante della Roma di ferragosto, svuotata dall'esodo vacanziero, si svolgono le vicende di alcuni personaggi stralunati. Enzo è un bulletto ignorante che progetta un viaggio in Polonia con un amico a caccia di avventure sessuali, ma i suoi progetti vengono ostacolati da un attacco di coliche biliari ai danni del suo accompagnatore. Leo è un goffo ragazzotto, imbranato e succube della madre che lo attende al mare a Ladispoli, che s'imbatte in una bella turista spagnola che si fa ospitare in casa sua grazie ad atteggiamenti "disponibili". Ruggero è un hippie capellone che vive in una comune e professa l'amore libero, insieme ad una filosofia di vita utopistica basata su un ingenuo misticismo. Gli si oppone un padre autoritario, becero e comunista che lo trascina con la forza in un consesso familiare, con l'aggiunta di un prete bigotto e di un professore pedante, per fargli cambiare le sue idee stravaganti. Fortunato esordio registico dell'attore comico romano Carlo Verdone, passato direttamente dai successi del cabaret al grande schermo, sotto la guida sapiente del produttore Sergio Leone (suo mentore artistico) che gli ha garantito il supporto di un reparto tecnico di prim'ordine: Leonardo Benvenuti e Piero De Bernardi alla sceneggiatura (a cui ha collaborato anche lo stesso Verdone), Ennio Guarnieri alla fotografia ed Ennio Morricone alla colonna sonora. Il mattatore Verdone, che qui interpreta ben 5 ruoli diversi, attinge al suo consolidato repertorio, derivante dalla lunga gavetta cabarettistica e  televisiva, per riportare in questo lungometraggio i suoi personaggi vincenti, macchiette colorite ed espressioni di una romanità tenera e simpatica, strampalata e bonaria, con un occhio alle problematiche giovanili del tempo ed alle mode provenienti dall'estero. Il risultato è un film divertente e garbato, una gioviale satira di costume mai volgare, arricchita dall'estroso umorismo dell'autore e dall'irresistibile folclorismo di alcuni personaggi di contorno, come il compianto caratterista Mario Brega, fedelissimo collaboratore di Leone fin dai tempi dei primi spaghetti western. Completano il cast Renato Scarpa e Verónica Miriel. Molte frasi e situazioni della pellicola sono entrate nell'immaginario collettivo, dando vita anche a curiosi fenomeni e omaggi da parte degli appassionati. Tra questi ricordiamo il "pellegrinaggio" che si svolge ogni anno nella capitale, nel giorno di ferragosto, da parte di alcuni fans irriducibili di Verdone, nel punto dove si trovava il "palo della morte", un traliccio dell'alta tensione nel quartiere periferico di Vigne Nuove con il cartello di pericolo di morte. "A mezzogiorno, al palo della morte" è il dialogo (diventato di culto) con cui il bullo Enzo dà appuntamento al timido Sergio per partire con la sua decappottabile, direzione Polonia, in cerca di "facili" conquiste galanti. Il 15 agosto 2020, 40 anni dopo l'uscita del film nelle sale, Carlo Verdone si è recato nuovamente sul posto, attorniato da una folla di curiosi e ammiratori, dove è stata apposta una targa commemorativa dal comune di Roma.
 
Voto:
voto: 3,5/5

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