giovedì 21 ottobre 2021

Ovosodo (1997) di Paolo Virzì

Il giovane Piero, detto Ovosodo, dal nome del quartiere popolare in cui è nato, è un livornese bonaccione e fragile, dall'infanzia sofferta a causa della morte prematura della madre e di un padre turbolento che entra ed esce di galera. Diventa succube amico del vispo Tommaso, che si comporta da strambo scapestrato ma che, in realtà, è un ricco borghese figlio di industriali dal futuro assicurato, si iscrive al Liceo Classico, prende una cotta clamorosa per la bella cugina dell'amico, ha enormi difficoltà scolastiche e stenta a trovare il suo posto nella società. E, infine, finalmente cresce tra delusioni, disagi e compromessi, trovando una sistemazione da perfetto italiano medio, con moglie benevola e posto da operaio in fabbrica. Commedia fresca e sbarazzina di Paolo Virzì, con un retrogusto amarognolo di riflessione sul senso effimero della vita e su come i beati sogni di gioventù siano destinati a scontrarsi contro il duro muro della realtà. E' uno spensierato racconto di formazione con dei personaggi di stralunata simpatia, in bilico tra tenerezza, disincanto e umorismo, a cui l'idioma toscano conferisce un surplus di verace schiettezza. Ben scritto dal regista insieme a Furio Scarpelli e Francesco Bruni, e recitato con sfrontata naturalezza da un cast di giovani attori interessanti (Edoardo Gabbriellini, Marco Cocci, Claudia Pandolfi, Regina Orioli), a cui si aggiunge un'intensa Nicoletta Braschi, è un film gradevole e intelligente, talvolta furbetto, costruito con solido mestiere tra sorrisi e malinconia, mai patetico e mai predicatorio, ma all'insegna di un realismo scettico e di un'ironia salace tipicamente toscane, sulle ali di un'ideologia smaccatamente di sinistra. Premiato al Festival di Venezia con il Leone d'argento, Gran premio della giuria a Paolo Virzì. Il titolo gioca sull'ambivalenza tra il nome del quartiere di Livorno dove abita il protagonista e sulla frase da lui spesso citata sul fallimento dei propri sogni, che gli provoca una sensazione fisica di soffocamento, come se in gola avesse un uovo sodo che non vuole andar giù.

Voto:
voto: 3,5/5

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