domenica 10 ottobre 2021

Ghost in the Shell (2017) di Rupert Sanders

Il Maggiore Mira Killian è metà essere umano e metà macchina. Il suo corpo femminile, danneggiato da un grave incidente, è stato ricostruito artificialmente con un cyborg artificiale all'interno del quale è stato trasferito il "ghost" (ovvero l'anima) di Mira, ottenendo un ibrido unico nel suo genere ed una letale arma da usare contro il crimine. Il Maggiore viene messa alla guida di una speciale task force chiamata Sezione 9 per dare la caccia al pericoloso terrorista Hideo Kuze, nemico pubblico numero uno. Ma Kuze è anche un uomo molto intelligente, capisce i dubbi interiori che tormentano il Maggiore (a causa della sua natura) e cerca di sfruttarli a proprio favore. Thriller di azione fantascientifica di Rupert Sanders, adattamento hollywoodiano del celebre manga giapponese omonimo di culto del 1989 di Masamune Shirow, già portato due volte sul grande schermo da Mamoru Oshii con degli anime (nel 1995 e nel 2008) e da cui sono stati tratti video giochi e serie televisive di successo. Nonostante il "lavacro" all'occidentale eseguito da Hollywood per renderlo più appetibile al pubblico anglofono ed europeo (relativamente al quale ci furono molte polemiche da parte dei fans integralisti, anche per la scelta di Scarlett Johansson per il ruolo della protagonista, facendo nascere accuse di "whitewashing"), il film conserva fondamentalmente il "ghost" dell'opera originale nel dilemma etico-filosofico di base sul significato profondo dell'essenza umana in un mondo dominato dalla tecnologia, ponendo riflessioni e mettendo in fertile contrasto la natura organica al carbonio rispetto a quella artificiale al silicio. Ovviamente non bisogna aspettarsi niente di particolarmente complesso, originale o poetico, visto che stiamo pur sempre parlando di un blockbuster mainstream made in USA, ma va riconosciuto alla pellicola di essere meno sciocca rispetto a molti suoi simili. Anche dal punto di vista visivo è un film sopra la media, con un'affascinante estetica cupa, visionaria e cyberpunk che riprende in modo calligrafico le suggestioni del manga originale, amplificandole grazie agli effetti speciali ad alto budget tipici delle produzioni d'oltre oceano. Sono invece più deboli e derivative le sequenze d'azione che risentono un po' troppo dello stile dei film sui super eroi della Marvel. E questo non è esattamente un bene. Gli incassi mondiali hanno superato largamente il budget speso, ma sono stati complessivamente mediocri e inferiori alle attese (e questo dimostra ulteriormente che il film è meno "baggianata" e un tantino più acuto rispetto alla sua categoria). Di buon livello il cast internazionale con Scarlett Johansson, Takeshi Kitano, Pilou Asbæk, Michael Pitt, Juliette Binoche e Michael Wincott. Nonostante le perplessità iniziali la Johansson risulta molto convincente nel ruolo, confermandosi ormai una vera specialista del cinema d'azione, e un punto di forza dell'opera. La sua interpretazione ha suscitato larghi consensi, compreso quello di Mamoru Oshii. Per la gioia dei suoi tanti ammiratori anche il grande "Beat" Kitano appare in forma e ci regala perle del suo naturale carisma. Vederlo all'opera in un film hollywoodiano è alquanto straniante ma, alla fine, è pur sempre un piacere.
 
Voto:
voto: 3/5

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