venerdì 29 ottobre 2021

Festa di laurea (1985) di Pupi Avati

Nella provincia romagnola del 1950 il timido fornaio Vanni Porelli riceve l'incarico di organizzare la festa di laurea della figlia della signora Gaia in un fatiscente casale di campagna, poco lontano dal mare. L'impresa è complicata, il lavoro da fare è enorme e la donna rifiuta di versare anche una sola lira di anticipo. Ma Vanni accetta di buon grado, memore di un bacio che Gaia gli diede spontaneamente dieci anni prima, eccitata dalla notizia sentita alla radio dell'entrata in guerra dell'Italia, quando la madre dell'uomo lavorava al servizio della famiglia di lei. Da quel momento il tempo per Vanni si è come fermato, cristallizzato in quel dolce ricordo di un amore platonico, oggettivamente impossibile ma da lui cullato e idealizzato con struggente tenerezza. Vanni dedica tutto sè stesso alla preparazione della festa, per il sentimento che ancora prova per Gaia e con la speranza che, proprio durante quell'evento, possa succedere di nuovo "qualcosa". Ariosa e delicata commedia sentimentale di Pupi Avati, carica di nostalgia e romanticismo d'antan, ma non patetica e meno che mai melensa, anzi illuminata dalla grazia, dalla raffinatezza e da quell'alone dignitoso che era tipico della semplice provincia italiana degli anni del primo dopoguerra. Guardare questo film è come osservare una vecchia fotografia dei nonni, un po' sbiadita ma che tocca il cuore, sussurra qualcosa di amabilmente antico e riporta ai sapori di un mondo in cui tutto sembrava diverso. E migliore. All'insegna di un soave lirismo malinconico Avati ricostruisce le atmosfere d'epoca e lavora di sottile cesello sul confine tra l'illusione e il disincanto, la speranza e l'amarezza, il sentimento e lo sconforto, con il giusto equilibrio di toni. Come in un acquerello della memoria. Molto si deve anche alla bellezza frugale dei paesaggi e alla bravura degli attori (Carlo Delle Piane, Aurore Clément, Lidia Broccolino, Nik Novecento, Dario Parisini) tutti con la faccia giusta per l'occasione. Eccellente anche il contrappunto musicale di Riz Ortolani, premiato per l'occasione con il suo primo David di Donatello.

Voto:
voto: 3,5/5

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