Dal romanzo omonimo di Sébastien Japrisot. Durante la prima guerra mondiale la giovane Mathilde, sognatrice innamorata resa zoppa dalla poliomielite, apprende la funesta notizia della morte del suo fidanzato Manech, condannato alla pena capitale dai suoi stessi commilitoni per gravi insubordinazioni. Ma la donna non si rassegna, anche perchè le notizie che arrivano dal fronte sono frammentarie e contraddittorie, e, a guerra finita, animata dal sentimento che prova e dalla voglia di sapere, lascia il suo paesino rurale e parte per Parigi alla ricerca della verità. Il quinto lungometraggio di Jean-Pierre Jeunet è uno spettacolare melodramma bellico ad alto budget, uno dei film francesi più costosi di sempre, un moderno kolossal romantico dalla forte connotazione antimilitarista che oscilla con forsennata energia attraverso un mix di toni e di stili, passando dal poetico al surreale, dal tragico allo sdolcinato, dal macabro al camp, costantemente attraversato da una ricercatezza formale quasi sempre esasperata, in cui l'indubbia ricchezza di invenzioni fa il pari con un manierismo che sfocia nell'ampolloso. Pur nella sua sregolata carenza di equilibrio, il film ha dei momenti alti che ne giustificano ampiamente la visione, come la feroce ricostruzione iperrealista delle sanguinose trincee della "grande guerra" e la rappresentazione fantasmagorica di una Parigi da sogno, la "Ville Lumière" che ha sempre segnato l'immaginario collettivo delle generazioni provinciali di un tempo e che qui ci viene mostrata attraverso gli occhi ingenui, sognanti e incantati di una ragazza di campagna, di saldi principi ma di scarse esperienze. Ben più deboli e convenzionali, invece, le indulgenze sentimentali che guardano al feuilleton, i momenti folcloristici e le inerzie didascaliche. Il cast vede la presenza di tanti volti noti del cinema d'oltralpe, come Audrey Tautou, Gaspard Ulliel, Clovis Cornillac, Denis Lavant, Marion Cotillard, Dominique Pinon, e la partecipazione della star americana Jodie Foster in un piccolo ruolo. Due nomination agli Oscar 2005: fotografia e scenografia.
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