Il soldato cingalese Dheepan, per sfuggire alla guerra civile dello Sri Lanka e cercare di emigrare in Inghilterra, si unisce con una giovane profuga e una bambina orfana, fingendo di essere una famiglia. In realtà i tre sono estranei e non si conoscono, ma reggono il gioco pur di lasciare l'orrore della loro realtà e provare a costruirsi una vita migliore altrove. Finiscono in una squallida periferia di Parigi, si arrangiano con lavoretti semplici e continuano a vivere insieme. In un ambiente violento e degradato, tra bande criminali, spaccio di droga, discriminazioni razziali, intolleranze di ogni tipo e tensioni sociali fortissime, scopriranno che l'Europa non è affatto una terra promessa accogliente e che la guerra che hanno lasciato continua a perseguitarli, sotto forme diverse. Vibrante dramma dai risvolti sociopolitici di Jacques Audiard sul tema, attualissimo, dell'immigrazione, cruento nello stile rude e dolorosamente realistico nelle ambientazioni aspre, che non sono soltanto uno sfondo ambientale ma autentica materia pulsante, efferato teatro vivente di corpi e di anime, un magma istintivo di umanità che lotta aspramente per sopravvivere. Come spesso avviene nel cinema di Audiard, il film parte da una caratterizzazione antropologica in un preciso ambito sociale e poi vira nel noir feroce, per sublimarsi, nell'epilogo, in un'epopea tragica che sancisce l'ineluttabilità della violenza come elemento inscindibile dalla natura umana e ne sottolinea, parimenti, la necessità come strumento di azione salvifica. E' una pellicola dura e tesa che procede sul filo sottile tra bene e male, brutalità e sentimento, in cui la comunicazione passa più attraverso gesti, sguardi e affinità che tramite le parole (non a caso i tre protagonisti parlano lingue diverse e fanno fatica a capirsi nella parte iniziale, ma poi la condivisione di intenti e la comune necessità superiore prenderà il sopravvento). Il film ha diviso la critica, suscitando anche perplessità per i suoi contenuti forti, ma è stato premiato (non senza polemiche) con la Palma d'Oro al Festival di Cannes 2015 dalla giuria presieduta dai fratelli Coen. L'attore Jesuthasan Antonythasan, che interpreta Dheepan, ha fatto davvero parte delle così dette "tigri Tamil": il gruppo paramilitare comunista (di matrice terroristica) che ha avuto un (sanguinoso) ruolo di spicco nella guerra civile dello Sri Lanka, macchiandosi anche di orrendi crimini contro l'umanità.
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