mercoledì 13 ottobre 2021

The Believer (2001) di Henry Bean

Danny Balint è un giovane ebreo, colto ed educato secondo i principi della religione ebraica che lui conosce alla perfezione. Ma Danny è anche un fanatico naziskin militante, infervorato dai deliri hitleriani sulla razza superiore e con violenti impulsi antisemiti. Fin dall'adolescenza è avvenuta in lui una sorta di scissione interna ed un desiderio malato di uccidere gli ebrei suoi simili, in una folle reazione estrema all'educazione ricevuta. Impegnato attivamente in riunioni con altri invasati come lui o in crudeli spedizioni "punitive" contro gli ebrei, il nostro riceve l'incarico dai suoi superiori di collocare una bomba in una sinagoga, per eliminare tutti i fedeli presenti. Ma tra questi ci sono anche molti suoi amici d'infanzia e il ragazzo entra in crisi. Questo cupo dramma sociale di Henry Bean, ideologicamente violento e concettualmente disturbante, è tratto da un'opera teatrale dello stesso Bean, che l'ha adattata per il cinema scrivendo anche la sceneggiatura insieme a Mark Jacobson, ed è ispirato alla storia vera di Daniel Burros, ebreo antisemita membro del sedicente movimento neonazista americano. E' un film inquietante su un personaggio controverso e contraddittorio, in cui coabitano due estremi opposti in una sorta di diabolico ossimoro vivente. Interpretato da Ryan Gosling, Billy Zane, Theresa Russell e Summer Phoenix (sorella di Joaquin e del compianto River), il film è un viaggio allucinato e allucinante nella mente disturbata del protagonista, che affronta in maniera paradossale, ma con sordido realismo e grande intensità tragica, il tema sempre vivo dell'intolleranza e dell'odio razziale, mostrando impietosamente come certi germi dell'odio siano sempre presenti nella natura umana e come le epoche storiche tendano, pavidamente e colpevolmente, a dimenticare in fretta gli orrori del passato per commetterne di nuovi. La doppia natura di Danny può essere letta come metafora del dualismo di bene e male, ideologia e religione, intransigenza e comprensione, violenza e compassione, che sono presenti, a livelli diversi, nell'animo umano. Ryan Gosling offre una delle sue migliori interpretazioni, per molti versi assimilabile a quella di Edward Norton in American History X (1998) di Tony Kaye, tratteggiando con secca partecipazione le diverse sfumature psicologiche del personaggio, i tormenti interiori, la progressiva discesa agli inferi e l'inconscio cupio dissolvi. La pellicola è stata premiata con il Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival ma è stata ampiamente osteggiata dai distributori americani, uscendo in pochissime sale, probabilmente per l'asprezza degli argomenti trattati.

Voto:
voto: 3,5/5

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