domenica 31 ottobre 2021

Spy Game (2001) di Tony Scott

Tom Bishop è un giovane agente della CIA che è stato catturato, durante una missione segreta sotto copertura, dalle autorità cinesi, rinchiuso in carcere e condannato a morte per spionaggio. Nel quartier generale di Langley in Virginia, i vertici americani decidono di abbandonarlo al suo destino per non correre il rischio di compromettere i rapporti diplomatici con la Cina alla vigilia di un importante trattato economico tra i due paesi. Nathan Muir, agente esperto di lungo corso al suo ultimo giorno di lavoro prima della pensione, è stato mentore e protettore di Bishop, a cui vuol bene come ad un figlio. Nonostante le reticenze dei suoi capi, lo scaltro Muir intuisce come stanno le cose e decide di agire di testa propria per salvare il suo allievo prediletto. Thriller di spionaggio di Tony Scott basato sulla tensione psicologica nel conflitto tra morale e ragione di stato e sul bel rapporto di amicizia virile tra i due affascinanti protagonisti, il saggio e granitico Nathan Muir, interpretato dal "vecchio" leone Robert Redford e lo scapestrato e coraggioso Tom Bishop di Brad Pitt, sempre a suo agio nei panni del ribelle "maledetto". La presenza scenica dei due grandi divi riempie il film e mette in ombra tutto il resto, anche perchè la sceneggiatura di Michael Frost Beckner e David Arata non brilla di certo per originalità e spessore analitico, mentre la regia di Tony Scott è conforme alla convenzionale linea spettacolare dei prodotti hollywoodiani. Le presunte ambizioni di critica alla politica estera statunitense ed al cinismo spietato del potere, che mette gli interessi politici davanti alla vita dei suoi uomini impegnati in prima linea, è grossolana, di maniera e poco pungente. La sottotrama romantica appare posticcia ma funzionano egregiamente i flashback del passato che ci mostrano l'evoluzione del rapporto tra l'allievo e il maestro. Pitt, da molti considerato l'erede naturale di Redford, regge benissimo il confronto con il grande mito hollywoodiano e ci regala una performance intensa e nervosa, riconfermando l'alto livello medio degli attori americani, al di là dell'avvenenza fisica.
 
Voto:
voto: 3/5

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