lunedì 25 ottobre 2021

Ladykillers (The Ladykillers, 2004) di Ethan Coen , Joel Coen

L'anziana signora Marva Munson è una vedova di colore, fervente cattolica, che abita in una grande casa a Saucier, sulle rive del Mississippi. Un giorno bussa alla sua porta il professor Goldthwaite Hagginson Dorr, un musicista educato e loquace dalla parlantina convincente, che chiede di affittare una stanza nella residenza della Munson e di poter utilizzare il suo scantinato per fare le prove con la sua orchestrina. In realtà Dorr e i suoi maldestri scagnozzi sono dei furfanti che intendono rapinare il Casinò vicino alla casa della donna, scavando un tunnel che parte dalla cantina. L'arzilla vecchina, ben più sveglia di quanto potrebbe apparire, fiuta l'inganno e i malfattori progettano di eliminarla. Ma non sarà affatto facile. Simpatica commedia nera dei fratelli Coen, remake de La signora omicidi (The Ladykillers, 1955) di Alexander Mackendrick, con Alec Guinness e Peter Sellers. Rispetto all'originale i due registi mantengono l'ossatura della storia, ma ne modificano le ambientazioni, i personaggi e il raffinato humour britannico, barattandolo con un perfido sarcasmo che, da un lato, prende il giro abitudini e luoghi comuni del Sud degli Stati Uniti, e, dall'altro, ne intende raccontare la complessa realtà sociale attraverso la musica (gospel in particolare), per metterne a nudo le radici culturali. Come sempre sotto la guida dei due geniali fratelli, il film è profondamente colto e affascinante, carico di citazioni (evidentissime quelle letterarie ad Edgar Allan Poe) e di situazioni stravaganti, recitato benissimo da un cast che vede una continua gara di bravura tra Tom Hanks e Irma P. Hall, che riesce spesso a mettere in ombra il grande attore hollywoodiano con la sua spigliata carica umana. Ma è anche un'opera meno brillante, meno ricca di invenzioni e meno pungente del solito, forse il prodotto più convenzionale della loro notevole filmografia, appesantito anche da un finale bonario con annesso messaggio moralistico edificante. Da menzionare la straripante colonna sonora di Carter Burwell e le esilaranti scene che vedono protagonisti gli animali, tra cui il gatto Pickles che ha un suo perchè. Premiato al Festival di Cannes con il Premio della giuria all'attrice Irma P. Hall.

Voto:
voto: 3/5

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