Alla fine degli anni '50 il fresco laureato Norville Barnes, ingenuo campagnolo dell'Indiana appena sbarcato a New York, trova lavoro alle industrie Hudsucker, il cui fondatore si è appena suicidato gettandosi dal 45° piano, nonostante i successi economici dell'azienda. L'avido Sidney J. Mussburger, che si trova alla guida del consiglio di amministrazione, intende approfittare della situazione per compiere una rapida scalata al potere e impadronirsi del pieno controllo dei titoli societari. Per poterlo fare ad un prezzo vantaggioso intende prima farne crollare il valore in borsa e quindi nomina presidente lo sprovveduto Barnes, convinto in questo modo di raggiungere in fretta il suo scopo. Ma non può immaginare che Barnes ha un asso (a forma di cerchio) nella manica. Stramba commedia caricaturale dei Coen, da loro scritta insieme a Sam Raimi, che intende omaggiare, ricalcandone lo stile, i contenuti, le atmosfere e i personaggi, la screwball comedy degli anni '30, mescolandola con il brioso spirito ottimista del cinema di Frank Capra. Il risultato è un film spiazzante, elegantissimo nella tecnica e stupefacente nella ricostruzione d'epoca, ma anche scialbo, poco creativo, divertente solo a tratti e mai realmente pungente, come se i due autori fossero interessati unicamente all'aspetto favolistico e non alla critica del capitalismo rampante. Bravi e funzionali gli attori protagonisti (Tim Robbins, Jennifer Jason Leigh, Paul Newman, Charles Durning) ma la pellicola non riesce mai ad andare oltre la sua sfarzosa patina esteriore, sul filo di una trasognata utopia che celebra la vittoria degli spiriti semplici sui loschi maneggi dei cinici senza scrupoli. Nonostante gli alti costi produttivi il film fu un clamoroso flop alla sua uscita e viene giustamente annoverato tra le opere minori dei Coen. D'altra parte è risaputo che non tutte le ciambelle riescono sempre con il ... cerchio.
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