lunedì 18 ottobre 2021

Via Montenapoleone (1987) di Carlo Vanzina

Sullo sfondo della elegante e rinomata via Montenapoleone, il "salotto di Milano", s'intrecciano le storie di svariati personaggi dell'alta borghesia meneghina. Guido è un giornalista gay, che vive con grande disagio la sua situazione, timoroso di perdere la falsa reputazione di "don Giovanni" che si è costruito nel tempo per compiacere la madre retrograda e moralista. Roberto è un architetto playboy sempre a caccia di belle signore da conquistare, grazie al suo charme e ad un cumulo di menzogne inventate ad arte a seconda della situazione. La sua "vittima" di turno è la bella Margherita, una donna ricca, affascinante e annoiata, trascurata da un marito maschilista pedante. Lei perde la testa per Roberto, credendo a tutte le sue lusinghe sdolcinate, ma le bugie hanno le gambe corte. Elena è una sexy fotografa di moda, che cambia partner di continuo e mantiene un anziano padre sfaccendato che si mette sempre nei guai. Si ritrova improvvisamente incinta e con una difficile decisione da prendere. Francesca è una madre possessiva verso il giovane figlio, piacente ma imbranato, che si farà sedurre dalla migliore amica di lei, che lo svezza ai piaceri della carne. Luca è uno yuppie pedante e vanitoso, ossessionato dalle apparenze, che organizza il suo matrimonio con smodate manie di grandezza. Ma lo sfarzo della festa è inversamente proporzionale all'intensità del sentimento tra i due sposi, che agiscono come burattini manipolati dal conformismo di classe e dai capricci di protagonismo di lui. Commediola di costume corale e patinata, tanto snob quanto sciocca, scritta e diretta dai fratelli Vanzina insieme a Jaja Fiastri. E' una giostra un po' insipida di personaggi e situazioni tipiche della "Milano da bere", che ne raccontano l'ipocrisia di facciata, il vuoto interiore, la miseria morale, la rapacità economica, la frivola vanità e il sottobosco di pettegolezzi, falsità, vizi e perbenismo, all'insegna degli stereotipi più biechi. Lo yuppismo, il disimpegno del fenomeno giovanile dei "paninari", la sensualità scollacciata e l'umorismo goffamente affettato del "Drive In" televisivo di Antonio Ricci e l'ottimismo imprenditoriale tipico del berlusconismo, sono il canovaccio ideologico della pellicola. Il cast annovera una ricca squadra di attori e caratteristi come Luca Barbareschi, Fabrizio Bentivoglio, Paolo Rossi, Valentina Cortese, Renato Scarpa, Corinne Cléry, Carol Alt e la supermodella danese Renée Simonsen, fresca del successo commerciale del giallo Sotto il vestito niente (1985), sempre firmato dai Vanzina, salvo poi sparire definitivamente dal grande schermo, decidendo di interrompere bruscamente la sua carriera di attrice e dedicarsi ad altro. L'episodio più interessante è quello del giornalista omosessuale di Luca Barbareschi, il resto è soltanto fuffa, che oggi potrebbe anche strappare qualche malinconico e tenero sorriso ai nostalgici degli anni '80.
 
Voto:
voto: 1,5/5

Nessun commento:

Posta un commento