mercoledì 13 aprile 2016

Alice non abita più qui (Alice Doesn't Live Here Anymore, 1974) di Martin Scorsese

Alice Hyatt, rimasta vedova e con un figlio dodicenne a carico, parte per Monterey, la sua città natale. Durante il viaggio si guadagna da vivere grazie alla sua bravura come cantante e conosce alcuni uomini, tra cui David, che sembra il compagno perfetto per lei. Ma suo figlio Tommy si oppone alla relazione e scappa di casa. Graffiante road movie di Scorsese, realistico e denso, che si fa apprezzare per l’ardita commistione di generi diversi (melodramma, commedia, musical) tenuti insieme con assoluto rigore da una tecnica registica già sopraffina. Pur nelle pieghe di un intenso dramma sentimentale, va letto come vigorosa elegia dei mediocri, gli esclusi dal sogno americano che cercano il proprio destino attraverso le strade di un’America provinciale, lottando a denti stretti per costruirsi un degno futuro. Questo luminoso ritratto femminile, lontano anni luce dalle tematiche gangsteristiche delle strade di New York, dimostra l’incredibile versatilità di un regista sorprendente, intelligente e capace di spiazzare il pubblico con riuscite incursioni in generi diversi già nella fase iniziale della sua carriera. Il ritratto della provincia americana è vivido e concreto, con l’estrema accuratezza degli ambienti e la miriade di accenti linguistici diversi, apprezzabili solo nella versione originale, da preferire a quella doppiata. Questo film semplice, appassionato e sensibile è un piccolo gioiello, purtroppo non molto conosciuto, nella filmografia del Maestro italoamericano. Grande interpretazione di Ellen Burstyn, che fu premiata con l’Oscar come miglior attrice protagonista, e piccola apparizione di una Jodie Foster undicenne in versione “maschiaccio”. Il film diede origine ad una serie televisiva, “Alice”, andata in onda negli Stati Uniti tra il 1976 e il 1985.

Voto:
voto: 4/5

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