venerdì 1 aprile 2016

Matrimonio all'italiana (Matrimonio all'italiana, 1964) di Vittorio De Sica

Filumena Marturano, proletaria napoletana ed ex prostituta, ama da sempre il ricco e viziato Domenico Soriano, figlio della Napoli “bene” e donnaiolo incallito, che da anni la tratta da serva e concubina, approfittando del suo sentimento. Stanca delle umiliazioni subite, la grintosa donna inscena una finta morte per farsi sposare dal capriccioso signorotto. Ma il piano riesce solo a metà, perché il furioso Domenico la trascina davanti all’avvocato ed ottiene l’annullamento delle nozze in quanto viziate dall’inganno. Filumena si gioca allora la sua ultima carta e rivela all’uomo di avere tre figli, ormai grandi e di padri diversi, di cui uno solo è figlio suo. Per Domenico inizia un incubo ad occhi aperti, con goffe indagini giornaliere per cercare di capire quali dei tre ragazzi possa essere il sangue del suo sangue. Un classico della commedia all’italiana leggera, diretta con energico brio da De Sica, che ha adattato, ringiovanendo i personaggi, il celebre lavoro teatrale di Eduardo De Filippo (da lui stesso già portato sul grande schermo nel 1951). Cucito addosso ai due straordinari interpreti (un’intensa Sophia Loren, candidata all’Oscar per l’occasione, ed un Marcello Mastroianni, con baffo malandrino, in vena di alto istrionismo), è un ricco concentrato di sentimenti, scene madri, folclorismo drammatico, irresistibile spontaneità, simpatia naturale, melassa ruffiana, sceneggiata partenopea. Ora toccante, ora chiassoso, si regge sull’eccellente chimica che ha sempre legato i due interpreti e, nella prima parte, è sicuramente lodevole per il suo verace romanticismo, pregno di umanità. Peccato che poi tutto tenda a scivolare nella patetica ricerca del largo consenso, attraverso la costante presenza di un affettato sentimentalismo che conduce dritto al finale edificante, per la gioia di massaie e mamme di famiglia. Fu un grande successo di pubblico, ma deve tutto alla presenza scenica e al carisma sensuale dei due attori protagonisti. Appartiene alla schiera di pellicole popolane e “pecorecce” nella filmografia del grande regista di Sora.
 
La frase:I figli non si pagano!

Voto:
voto: 3,5/5

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