venerdì 29 aprile 2016

Topkapi (Topkapi, 1964) di Jules Dassin

La bella avventuriera Elizabeth Lipp e l’esperto ladro Walter Harper organizzano il furto di un prezioso pugnale antico dal museo Topkapi di Istanbul. Per fare il colpo reclutano una squadra di dilettanti incensurati, ciascuno altamente specializzato nel rispettivo ruolo. Nonostante alcuni intoppi il piano rocambolesco ha successo, ma gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. Thriller avventuroso di Dassin che, dieci anni dopo il capolavoro Rififì, torna sul tema del “colpo grosso” con uno stile più leggero e brioso ed una maggiore sofisticazione estetica, invadendo spesso il registro della commedia giallo-rosa per mezzo di una serie di tocchi ironici e di situazioni paradossali, alcune delle quali molto riuscite. Tratto dal romanzo “The Light of the Day” di Eric Ambler, si avvale di una preziosa fotografia brillante che esalta in tutto il loro splendore le meraviglie artistiche del museo turco che dà il titolo al film. Nonostante la bellezza delle ambientazioni e l’ottima prova del cast cosmopolita, in cui segnaliamo Melina Mercouri (moglie del regista), Peter Ustinov (premiato con l’Oscar come miglior attore non protagonista), Maximilian Schell e Robert Morley, la pellicola appare a volte sfilacciata, con momenti pregevoli alternati ad altri maldestri. I suoi difetti, imputabili più alla sceneggiatura che alla regia, rendono il pur gradevole intreccio narrativo un po’ confuso, dando vita ad un divertissement d’autore visivamente ricco ma spesso irrisolto nei contenuti. L’esuberante epilogo punta tutto sul ritmo indiavolato per la costruzione del patos narrativo, a discapito della verosimiglianza, dando vita ad un tripudio eccentrico di trovate surreali e di lampi visionari che confermano la propensione anticonformista di un autore spesso in bilico tra impegno politico e velleità ironiche. La pellicola riscosse un buon successo di pubblico e critica alla sua uscita e segnò una svolta nella carriera di Dassin verso un cinema più semplice e “commerciale”.

Voto:
voto: 3,5/5

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