Il
detective Frank Keller è un uomo disincantato, forte bevitore e in profonda
crisi esistenziale per il fallimento del suo matrimonio e per la sua vita
vuota, in cui la sola cosa che sembra funzionare è il lavoro, a cui si dedica
con meticolosa dedizione. Mentre indaga su una serie di omicidi seriali a
sfondo sessuale (tre vittime ritrovate nude sul letto, uccise da un colpo di
pistola alla nuca e reduci da un incontro con una donna misteriosa conosciuta
tramite annunci per “cuori solitari”), Frank viene attratto dalla procace
Helen, con cui inizia una bollente relazione erotica che sembra restituirgli
interesse per la vita. Ma la donna rivela ben presto una natura tanto ambigua
quanto conturbante e tutti gli indizi la rendono la sospettata numero uno.
Nonostante il gioco sia ad alto rischio Frank non interrompe la relazione,
diviso tra passione e senso del dovere. Thriller erotico ad alta tensione,
torbido e intrigante, e con finale a sorpresa, per la gioia dei patiti del
genere. Fondamentalmente è un “whodunit”
con un surplus di brividi sexy, impreziosito da due interpreti bravissimi (Al
Pacino in grado spolvero nel ruolo dello sbirro affranto ed Ellen Barkin
bollente come non mai) e da un’insolita cura per i dettagli di contorno, come il
ritratto della tristezza di fondo dei single che cercano disperatamente
compagnia tramite squallide inserzioni, cercando così di alleviare il morso
della solitudine (che nelle grandi metropoli occidentali è ancora più feroce). Godibile
e coerente, è sicuramente sopra la media del suo genere, solitamente abusato e
stereotipato. Il titolo originale deriva dalla bella canzone degli anni ’50 “Sea of Love” di Phil Phillips, la stessa
che il killer fa risuonare prima di uccidere le sue vittime seguendo un macabro
rituale di morte.
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