martedì 5 aprile 2016

Peggy Sue si è sposata (Peggy Sue Got Married, 1986) di Francis Ford Coppola

Peggy Sue è una bella quarantenne carica di rimpianti per un matrimonio precoce che le ha fatto perdere tante cose dell’età giovanile. In crisi col marito e con due figli a carico, cerca distrazione in una festa di ex studenti, diplomatisi nel 1960, in cui viene eletta reginetta del ballo. Colta da svenimento si risveglia proprio nel 1960 e ritorna un’adolescente in fiore carica di belle speranze, pur conservando tutta l’esperienza dell’età matura. Cerca in tutti i modi di modificare il suo destino ma finisce sempre tra le braccia di Charlie, il suo futuro marito. Commedia leggera e malinconica attraversata da tocchi di garbato umorismo, con qualche inserto strambo non sempre riuscito. E’ un film su commissione, in cui il non originale pretesto del viaggio nel tempo vuol essere una sottile riflessione sul tema della seconda occasione, da sempre affine alla sensibilità americana. Agrodolce nel tono, denso di sottintesi morali e di riferimenti alla cultura popolare, ha la sua forza maggiore nella magistrale ricostruzione delle atmosfere degli anni ’60, cosa che lo rende un prodotto a forte effetto nostalgia, quasi imperdibile per i cultori di quel periodo storico. Al di là di questo è un’opera minore nella filmografia del grande Maestro americano, una sorta di piacevole vacanza dopo i grandi capolavori degli anni ’70 che lo hanno reso un monumento del cinema mondiale. A tratti gradevole, qua e là ingenuo, ora geniale nelle trovate visive ora patetico nelle cadute di stile, è una commedia d’autore imperfetta e ambiziosa, non sempre dotata del giusto mordente e non sempre equilibrata. Ma la mano dell’autore si vede e ne impreziosisce i momenti alti. Nel cast la bella Kathleen Turner, candidata all’Oscar per l’occasione, è radiosa, mentre un “imbalsamato” Nicolas Cage, nipote del regista, provoca umorismo involontario col suo improbabile ciuffo biondo. Il finale zuccheroso e moraleggiante è la maggiore debolezza del film.

Voto:
voto: 3/5

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