sabato 23 aprile 2016

Bound - Torbido inganno (Bound, 1996) di Lana Wachowski, Lilly Wachowski

Due ragazze, Corky e Violet, scoprono di provare un’attrazione reciproca e intrecciano una passionale relazione saffica. La prima è una ladra appena uscita dal carcere che tira a campare facendo lavoretti idraulici, la seconda è la pupa remissiva di Ceasar, un criminale di mezza tacca che ricicla denaro sporco per la mafia. Le due donne decidono di appropriarsi di una valigetta con due milioni di dollari che Ceasar deve consegnare al suo boss, ma i colpi di scena sono dietro l’angolo. L’esordio cinematografico dei Wachowski Brothers è un noir lesbico, bugiardo e pruriginoso, che poi si trasforma in un thriller “da camera” di greve sensazionalismo. Bugiardo perché le due presunte dark ladies (che già portano i segni di quell’estetica patinata cyber punk tanto cara ai due registi) non sono poi così dark come le ammiccanti premesse vorrebbero far credere. Pruriginoso perché la relazione saffica è un mero pretesto per esibire un erotismo voyeuristico di grana grossa dal look pubblicitario, volto ad accalappiare il pubblico nella maniera più semplice. Le cose più interessanti di questo film approssimativo, che vive di sensazioni forti e di colpi bassi, sono i toni impliciti di umorismo nero che, a tratti, ne mitigano gli eccessi e che trovano risalto nel finale spiazzante, da leggere come uno sberleffo. Nel cast segnaliamo Jennifer Tilly, Gina Gershon (al limite del ridicolo nei panni del “maschiaccio” idraulico) e Joe Pantoliano. Nonostante i suoi limiti il film riscosse un certo successo negli ambienti hollywoodiani e spianò la strada ai due fratelli (che di certo non difettano di mestiere) nella successiva produzione del loro più grande successo: Matrix.

Voto:
voto: 2,5/5

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