giovedì 21 aprile 2016

Roma, ore 11 (Roma, ore 11, 1952) di Giuseppe De Santis

Nella Roma dei primi anni ’50, vessata dalla disoccupazione, oltre duecento giovani donne si presentano in risposta all’annuncio di lavoro di una ditta che cerca una dattilografa. Tra di esse vi sono le più disparate personalità: figlie di famiglia a cui non basta il salario paterno per sopravvivere, nobili decadute, signore con marito disoccupato, prostitute che cercano di cambiar vita. Accalcate sulla rampa di scale che conduce allo studio dove sostenere il colloquio, le donne fanno conoscenza, parlano e litigano per far rispettare l’ordine della lunga fila. Ma la tragedia è dietro l’angolo: la pressione della folla e la confusione causata dal litigio provoca un crollo della scala, che causerà la morte di una delle ragazze e parecchi feriti. Rigoroso dramma storico di De Santis, che realizza il suo film migliore ed uno dei risultati più alti e convincenti dell’ultimo periodo del neorealismo italiano. Puntiglioso nella ricostruzione dei fatti e appassionato nella raffigurazione di un vivace microcosmo femminile (ricco di figure simboliche che rappresentano perfettamente la realtà popolare di quel periodo storico), il film è ispirato ad un reale fatto di cronaca, avvenuto a Roma nel quartiere Salario, in via Savoia 31, il 14 gennaio 1951. L’affresco messo in piedi dal regista, che si avvale di un’eccellente sceneggiatura scritta, tra gli altri, da Zavattini e Sonego, è vibrante, intenso e teso, e vale come ispirata istantanea della condizione femminile nei primi anni del boom economico, oltre che come indignata requisitoria contro l’ingiustizia sociale. Nel cast figurano Lucia Bosè, Carla Del Poggio, Delia Scala, Raf Vallone, Massimo Girotti e Paolo Stoppa. Presero parte alla pellicola, in qualità di comparse, tre donne realmente coinvolte nella tragedia del crollo.

Voto:
voto: 4/5

Nessun commento:

Posta un commento