giovedì 21 aprile 2016

Monster's Ball - L'ombra della vita (Monster's Ball, 2001) di Marc Forster

Nella provincia del profondo Sud degli Stati Uniti, Hank è una guardia carceraria che lavora nel braccio della morte della prigione locale, esattamente come suo padre prima di lui e come il suo giovane figlio che ne ha seguito le orme. Nonostante l’aspetto dimesso Hank, cresciuto nel disamore e nell’odio razzista da un padre rozzo e ignorante, è una persona sensibile e la sua vita cambia completamente dopo un’improvvisa tragedia familiare, che lo costringe a fare i conti con la propria coscienza. L’incontro con la bella Leticia, afroamericana vedova e disperata, a causa di una difficile situazione familiare, ridesta in lui l’interesse per la vita e tra i due nasce spontanea una relazione intensa e passionale. Ma quando Hank scopre che è stato lui a dare la morte al marito di Leticia, condannato alla sedia elettrica, è tormentato da un dubbio atroce: confessare o non confessare la cruda verità alla donna amata? Splendido dramma di provincia girato con personalità e sensibilità da Marc Forster, regista svizzero tedesco, il cui sguardo “alieno” rispetto ad una realtà così chiusa e distante come quella dei piccoli centri del Sud americano, ha probabilmente giovato alla buona riuscita del film. Con un trama complessa e vibrante, sospesa tra il thriller e il melodramma, l’autore affronta tematiche complesse con sguardo lucido e rigoroso, senza enfasi o spettacolarizzazioni gratuite e ci immerge con vigorosa credibilità nel gretto mondo dei “redneck” che vivono ai margini del sogno americano, tra razzismo, discriminazioni, violenza e malvagità recondita, spesso tramandata da padre in figlio per futili motivi “tribali”. Su questo filo sottile che si snoda attraverso tre generazioni di americani (di cui Hank rappresenta il centro simbolico) l’autore fa muovere la sua disamina sul concetto di colpa e sul diritto di ogni uomo ad una seconda possibilità, quali che siano gli errori da lui commessi. In quest’opera tutta giocata sui silenzi e sugli sguardi, le emozioni contano più delle azioni e i sentimenti si esplicitano attraverso i gesti, semplici, disperati, furiosamente vitali, come nella memorabile sequenza ad alto tasso erotico dell’impetuoso rapporto sessuale tra Hank e Leticia. La morte e l’amore stavolta, pur essendo sempre promiscui, divergono in un primordiale inno alla vita, assoluto e liberatorio. Una grossa parte dei meriti di questa struggente pellicola va attribuita ai due attori principali, davvero straordinari: un Billy Bob Thornton ammirevolmente sotto le righe ed un’esplosiva Halle Berry (premiata con l’Oscar come miglior attrice protagonista), autentica rivelazione in un ruolo di alto spessore drammatico, che lascia però ampio risalto al suo naturale appeal erotico.

Voto:
voto: 4/5

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