Nel
Kansas del 1928 i due liceali Bud e Deannie si amano follemente ma sono
osteggiati dalle rispettive famiglie. Quella di lui, che impone al ragazzo di
laurearsi prima di pensare al matrimonio, e quella di lei, la cui rigidità
puritana ha provocato nella ragazza una forte repressione sessuale. Fortemente
depressa per l’inevitabile fine del suo grande amore, Deannie finisce in una
clinica d’igiene mentale e perde i contatti con Bud. Quando uscirà la grande
Depressione e la conseguente crisi economica avranno cambiato ogni cosa e nulla
sarà più come prima. Splendido melodramma sul primo amore di Elia Kazan, è uno
dei capolavori dell’autore e una delle migliore opere in assoluto mai realizzate
su questo tema. Edificato sulla sceneggiatura di ferro di William Inge
(premiata con l’Oscar) e diretto con magistrale registro drammatico dal grande
regista di origine greca, è un superbo affresco, amaro e sensibile, che
funziona a due livelli: quello sentimentale, che è palpitante e spudorato, e
quello sociale, con le caustiche critiche all’ipocrisia della bigotta borghesia
americana e la suggestiva raffigurazione di come la grande crisi del ’29 abbia
influenzato gli animi e la morale della gente. Il complesso tessuto di pulsioni
e sentimenti su cui si fonda il suo patos narrativo vale anche come dolente
elegia sulla giovinezza perduta. Commovente e fiammeggiante, audace nei temi
(fu il primo film americano ad affrontare esplicitamente l’argomento della
sessualità adolescenziale), superbo nella direzione degli attori, prende il suo
titolo da un verso della poesia “Ode on
intimation of immortality” di William Wordsworth, che nel film viene letta
dalla splendida protagonista femminile in una scena di grande intensità
drammatica. Nel cast spiccano i due protagonisti, Warren Beatty e Natalie Wood,
che fu candidata agli Oscar come miglior attrice protagonista, ma venne battuta
dall’altrettanto straordinaria interpretazione di Sophia Loren ne La
ciociara. Il memorabile epilogo struggente è uno dei punti più alti
della filmografia di Kazan, maestro del “Metodo” e figura tanto insigne quanto controversa
della storia di Hollywood (a causa della sua tormentata vita politica,
culminata con la collaborazione con il famigerato comitato McCarthy).
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