venerdì 29 aprile 2016

Splendore nell'erba (Splendor in the Grass, 1961) di Elia Kazan

Nel Kansas del 1928 i due liceali Bud e Deannie si amano follemente ma sono osteggiati dalle rispettive famiglie. Quella di lui, che impone al ragazzo di laurearsi prima di pensare al matrimonio, e quella di lei, la cui rigidità puritana ha provocato nella ragazza una forte repressione sessuale. Fortemente depressa per l’inevitabile fine del suo grande amore, Deannie finisce in una clinica d’igiene mentale e perde i contatti con Bud. Quando uscirà la grande Depressione e la conseguente crisi economica avranno cambiato ogni cosa e nulla sarà più come prima. Splendido melodramma sul primo amore di Elia Kazan, è uno dei capolavori dell’autore e una delle migliore opere in assoluto mai realizzate su questo tema. Edificato sulla sceneggiatura di ferro di William Inge (premiata con l’Oscar) e diretto con magistrale registro drammatico dal grande regista di origine greca, è un superbo affresco, amaro e sensibile, che funziona a due livelli: quello sentimentale, che è palpitante e spudorato, e quello sociale, con le caustiche critiche all’ipocrisia della bigotta borghesia americana e la suggestiva raffigurazione di come la grande crisi del ’29 abbia influenzato gli animi e la morale della gente. Il complesso tessuto di pulsioni e sentimenti su cui si fonda il suo patos narrativo vale anche come dolente elegia sulla giovinezza perduta. Commovente e fiammeggiante, audace nei temi (fu il primo film americano ad affrontare esplicitamente l’argomento della sessualità adolescenziale), superbo nella direzione degli attori, prende il suo titolo da un verso della poesia “Ode on intimation of immortality” di William Wordsworth, che nel film viene letta dalla splendida protagonista femminile in una scena di grande intensità drammatica. Nel cast spiccano i due protagonisti, Warren Beatty e Natalie Wood, che fu candidata agli Oscar come miglior attrice protagonista, ma venne battuta dall’altrettanto straordinaria interpretazione di Sophia Loren ne La ciociara. Il memorabile epilogo struggente è uno dei punti più alti della filmografia di Kazan, maestro del “Metodo” e figura tanto insigne quanto controversa della storia di Hollywood (a causa della sua tormentata vita politica, culminata con la collaborazione con il famigerato comitato McCarthy).

Voto:
voto: 4,5/5

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