Agli inizi del ‘900 l’avventuriero John McCabe
arriva nella piccola cittadina di Presbyterian Church per aprire una bisca. Si
allea con la bella prostituta Constance Miller, con cui avvia la fortunata
gestione di una casa d’appuntamento. Quando una compagnia mineraria del luogo
esercita il suo potere economico per farla demolire, i due danno inizio a una
dura lotta per difendere la propria attività. Grande western revisionista di
Altman, che rilegge cinicamente il mito della vecchia frontiera spogliandolo
dell’alone romantico dei classici del genere e rimpiazzandolo con un realismo
“miserabile” pressoché originale, sul filo sottile tra tradizione e
innovazione. Il primo elemento di novità è dato dalla scelta del regista di girare
il film in Canada, con conseguenti ambientazioni piovose e innevate, atipiche
per il western americano di quel periodo. Poi la minuziosa cura dei dettagli e
la sontuosa ricostruzione d’epoca, con l’attenzione posta a una miriade di
particolari solitamente ignorati dall’iconografia western. E ancora il lavoro
fatto sul protagonista McCabe, inizialmente accompagnato dalla fama di duro ma
poi gradualmente mortificato come patetico millantatore, è l’emblema pregnante
dell’approccio di rottura del grande regista, che ribalta la prospettiva
dell’eroe fordiano con la sua perfida azione iconoclasta. E infine il quadro
impietoso di assoluto degrado e di degenerazione morale che ci viene offerto
della piccola e ricca cittadina di frontiera, un ambiente sordido e decadente
lontanissimo dalle visioni edulcorate dei primi western eroici e manichei. La
profondità di analisi dei personaggi, l’ambiguità tematica, la violenza
brutale, l’asprezza della messa in scena, danno vita ad uno straordinario
apologo sulla morte e sulla ferocia del capitalismo, nonché uno dei migliori
western americani del secondo periodo. I
compari è l’essenza impura e beffarda del genere western, una sorta di crepuscolare
commiato dai suoi stereotipi mitologici. E’ l’abiura alla sua iconografia
romantica sacrificata sull’altare della cruda parabola morale. Memorabile la
lunga sequenza finale, intensa e crudele, limpida metafora sulla perdita
dell’innocenza di una nazione. Splendida colonna sonora di Leonard Cohen e
meritata candidatura all’ Oscar per Julie Christie, come miglior attrice non protagonista.
Il cast è completato da Warren Beatty, che visse un rapporto tormentato con
l’esigente regista, William Devane e Rene Auberjonois. Il titolo italiano
banalizza il senso dell’originale, in cui la “&” vuole esplicitare la
tipologia di collaborazione commerciale tra i due protagonisti. Il film è
tratto dal romanzo “McCabe” di Edmund
Naughton. Da non perdere.
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