giovedì 22 gennaio 2015

Indovina chi viene a cena (Guess Who's Coming to Dinner, 1967) di Stanley Kramer

San Francisco, anni ’60: Joanna Drayton è una giovane donna, bella e radiosa, figlia adorata di Matt e Christina Drayton, che l’hanno cresciuta con idee moderne e liberali. Ma quando la ragazza si presenta a casa con il suo fidanzato, John Prentice, da poco conosciuto alle isole Hawaii, un bel giovanotto alto ed elegante, dai modi garbati, di professione medico, ma di colore, metterà a dura prova l’apertura mentale dei suoi genitori. Dopo una certa riluttanza, i vecchi Drayton iniziano un intenso dialogo con John e rimangono colpiti dal suo carisma, dalla sua cultura e dall’intensità del sentimento che i due giovani dichiarano di provare l’uno per l’altro. Ma la situazione precipita ulteriormente quando Joanna li informa di aver invitato a cena i genitori di John, a loro volta ignari che il figlio ha scelto di fidanzarsi con una donna bianca. Celeberrima commedia hollywoodiana, cavallo di battaglia di quello spirito liberal sbandierato, spesso per sfoggio elitario più che per reale convinzione, dalla middle class americana negli anni ’60, sull’onda della presidenza Kennedy e delle battaglie ideologiche di Martin Luther King. Diretta con mestiere da Stanley Kramer, sembra essere il punto d’arrivo naturale della vecchia commedia sofisticata, a cominciare dalla straordinaria coppia di attori protagonisti, Spencer Tracy e Katharine Hepburn, tornati insieme, purtroppo per l’ultima volta, sul grande schermo. Garbata nel tono, moderata nel punto di vista, edificante nella risoluzione, inevitabilmente a lieto fine secondo gli standard di Hollywood, è però, parimenti, agile nel ritmo, brillante nei dialoghi, imparziale sulla spinosa questione razziale e ottimamente recitata da tutto il cast. Ambientata quasi interamente in interni, intrattiene con raffinata intelligenza e, nonostante le troppe cadute nel sentimentalismo del finale mieloso, ha classe da vendere. A parte la solida coppia di fuoriclasse Hepburn – Tracy, spicca il fascinoso Sidney Poitier, primo attore di colore ad essere ammesso nello star system hollywoodiano. Fu un grande successo di pubblico ed ebbe dieci candidature agli Oscar, vincendone due: la sceneggiatura e la Hepburn, alla sua seconda statuetta (a fine carriera saranno quattro!). E’ stato l’ultimo film del grande Spencer Tracy, che era già molto malato e riuscì a finire le riprese a stento, morendo pochi giorni dopo. La sua interpretazione è intensa, elegante e commovente, l’ultima perla di una luminosa carriera.

Voto:
voto: 4/5

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