Alvy Singer è un comico
famoso, di origine ebrea, perennemente depresso. Rivolgendosi alla camera ci
racconta le tappe della sua turbolenta ma intensa relazione con Annie, tra
litigi, incomprensioni, abbandoni e riconciliazioni. Le enormi differenze,
nelle origini familiari e negli intenti, tra i due, porteranno alla rottura
definitiva, ma Alvy decide di scrivere una commedia sulla loro storia, con un
finale più lieto. Famosissima e pluripremiata commedia alleniana, meno comica rispetto ai suoi film precedenti ma pervasa,
in modo pregante e finalmente consapevole, da quelle caratteristiche che poi
diverranno i marchi di fabbrica del grande regista: la contrapposizione
ideologica tra New York e il resto del mondo, le nevrosi, le storie d’amore
problematiche, la psicanalisi come liberatorio espediente narrativo, le
idiosincrasie, le citazioni, il giallo “rosa”, le tante comparsate eccellenti,
l’implacabile ironia “jewish”, l’avversione per Hollywood. Da sempre simbolo
indiscusso della comicità intelligente d’oltre oceano, Allen inaugura, con
quest’opera eccellente, mascherata da ode alla sua musa Diane Keaton, la sua
lunga serie di commedie “nervose”, dal retrogusto amaro, che celano il dramma
sotto la maschera irresistibile dell’autoironia. Da sempre affine, emotivamente
ed artisticamente, al cinema d’autore europeo, il regista newyorkese inserisce
qui, brillantemente, le sue passioni, quella per Bergman in particolare, sotto
forma di gustoso omaggio, conferendo alla love story un contesto colto e,
quindi, problematico. Debordante, divertente, sardonica, ricca di verve e di battute memorabili,
visivamente ricchissima tra piani sequenza, flashback, inserti animati e split
screen, è una delle commedie simbolo degli anni ’70, in cui il naturale
egocentrismo di Allen diventa trascinante rappresentazione multiforme delle sue
ossessioni. Il titolo inizialmente pensato dall’autore doveva essere “Anhedonia”,
ovvero l’incapacità di provare piacere. Vinse quattro Oscar “pesanti”: film,
regia, sceneggiatura e la
Keaton come attrice protagonista. Pietra miliare
nell’itinerario di Allen.
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