martedì 31 agosto 2021

Bianco, rosso e Verdone (1981) di Carlo Verdone

Tre personaggi percorrono l'autostrada del Sole per recarsi a Roma a votare. Pasquale è un rozzo meridionale emigrato in Germania dall'eloquio pittoresco e incomprensibile. Mimmo è un ragazzone un po' tonto accompagnato dalla nonna petulante. Furio è un torinese insopportabile, pignolo e pedante fino alla paranoia maniacale, che viaggia con la moglie (vittima silente ma sull'orlo di una crisi di nervi) e con i figli piccoli che sono come lui. Durante i rispettivi viaggi ne succederanno di ogni. Irresistibile commedia di culto di Carlo Verdone, qui al suo secondo lungometraggio, prodotta da Sergio Leone e scritta dal regista insieme a Leonardo Benvenuti e Piero De Bernardi. E' uno dei maggiori successi dell'autore romano e uno dei suoi film più famosi e celebrati, che contiene molte delle sequenze e dei dialoghi "fondamentali" della sua ideale galleria iconografica, tutti rimasti nell'immaginario collettivo. In particolare il personaggio di Furio, borghese saccente, logorroico e zelante fino allo sfinimento, è straordinario e tutte le sue battute, le sue smorfie, le sua manie e le sue nevrosi sono entrate di diritto nell'antologia della commedia italiana. E' una memorabile maschera grottesca di un certo tipo di italiano, che avrebbe sicuramente reso felice anche Alberto Sordi e che non avrebbe affatto sfigurato nella sua leggendaria collezione di "italiani medi". E come non menzionare l'altrettanto riuscita caratterizzazione della povera moglie Magda (interpretata in modo sensibile dall'attrice russa Irina Sanpiter, purtroppo recentemente scomparsa), immediata catalizzatrice di tutto l'affetto e la comprensione del pubblico per la sovrumana capacità di sopportare l'impossibile marito. Ma anche gli altri due segmenti di questo gradevolissimo road movie comico sono ben riusciti, nel continuo altalenarsi tra risate, tenerezza e qualche punta di amaro che evitiamo di svelare. La partecipazione nel cast della famosa "sora Lella" (Elena Fabrizi, sorella del mitico Aldo), icona della romanità schietta e ruspante di una volta, è un valore aggiunto, perchè l'attrice (che qui aveva 70 anni, ma precarie condizioni di salute) tiene egregiamente testa al mattatore Verdone, dando vita a delle gag esilaranti. Il resto del cast è composto da Angelo Infanti, Milena Vukotic (che ci regala persino un nudo integrale) e Mario Brega, che appare per pochi minuti in un simpaticissimo cameo. Per quanto la comicità sia di taglio popolare, più orientata alla macchietta ridanciana che alla satira pungente, la verve dell'autore, la sua naturale spigliatezza che gli consente di sintonizzarsi con i gusti del pubblico e il buon gusto di non scadere mai troppo nel volgare o nel greve, rendono il film un efficace modello di comicità per tutte le stagioni. Le musiche sono di Ennio Morricone (quasi immancabilmente, visto che il produttore era Sergio Leone). 
 
La frase: "Magda, tu mi adori ? ... E allora lo vedi che la cosa è reciproca ?"

Voto:
voto: 3,5/5

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