giovedì 19 agosto 2021

Nessuna verità (Body of Lies, 2008) di Ridley Scott

Roger Ferris è un agente della CIA che opera nei territori arabi con abilità, mimetismo, capacità di adattamento e di improvvisazione. Il suo capo, che lo guida da Washington, è Ed Hoffman, uomo esperto e cinico, che non si fida di nessuno e non ha mai esitazioni, fa quello che ritiene di dover fare senza battere ciglio nella rigida convinzione di agire sempre per il bene del suo paese. Hoffman ha grande stima di Ferris, ma teme i suoi valori etici e i suoi scrupoli di coscienza, ritenendoli potenzialmente "pericolosi" per la missione in situazioni estreme. Quando Ferris stringe un patto di alleanza con Hani Salaam, arguto leader dei servizi segreti giordani, e fiuta la pista di un potente terrorista islamico, la cui organizzazione sta colpendo ripetutamente l'Europa con sanguinosi attentati, il rapporto tra lui e il suo mentore inizia a scricchiolare e sarà il momento di prendere decisioni difficili. Intenso thriller di spionaggio di Ridley Scott, adattamento del romanzo "Body of Lies" del giornalista David Ignatius. Girato con stile dinamico, montaggio serrato ed uno spettacolare senso tecnico della visione (notevole nell'uso espressivo delle riprese dall'alto e nei continui cambiamenti di prospettiva nelle scene d'azione), è un film che riflette sul concetto labile (e relativo) di verità di fronte alle esigenze della ragione di stato e in dipendenza del differente punto di vista. La complessità di una materia spinosa come la questione islamica, il terrorismo internazionale e la coesistenza tra culture così lontane come quella occidentale e quella mediorientale, rende inevitabilmente divergenti le posizioni e le aspettative dei tre vertici dell'azione narrativa (Ferris, Hoffman, Salaam), facendo sì che ciascuna delle rispettive "verità" possa essere, a suo modo, realistica, comprensibile, giustificabile. In questo modo si arriva al paradosso teorico in base al quale, se tre tesi in conflitto sono "vere" allora nessuna di esse è "vera", come da titolo dell'opera. Body of Lies è un film sulla menzogna programmatica in cui chi "gioca" al "gioco" delle spie deve far finta di credere in nome di un "bene superiore". E' un film critico sull'America e sui metodi della CIA attraverso il carismatico personaggio di Hani Salaam, interpretato con tale magnetismo dall'eccellente Mark Strong che, quando entra in scena lui, finisce per mettere in ombra i suoi due colleghi più illustri, Leonardo DiCaprio e Russell Crowe (qui alla quarta delle sue complessive cinque collaborazioni con Ridley Scott). Quello che però manca per andare oltre un tecnicamente impeccabile film d'azione è l'affondo polemico, il balzo coraggioso, la lucidità analitica per sollevare ulteriormente l'asticella concettuale e approfondire le questioni senza fermarsi alla patina. Una attitudine che, da lungo tempo, non sembra più appartenere a Ridley Scott che si accontenta di essere "solo" un abilissimo narratore di grandi storie, che prepara con cura la scena, tesse elegantemente la confezione, ma non si addentra nei sentieri pericolosi, non esplora gli angoli bui, non accende la miccia della sagace polemica, preferendo rimanere ai margini, nella comfort zone ideologica del cinema hollywoodiano.
 
Voto:
voto: 3/5

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