martedì 24 agosto 2021

Doppia personalità (Raising Cain, 1992) di Brian De Palma

Carter Nix, psicologo infantile con gravi disturbi psicologici (probabilmente derivanti dalle angherie subite da piccolo da suo padre, scienziato sull'orlo della follia), soffre di dissociazioni e sdoppiamenti di personalità, che lo portano a credere di essere altre persone e comportarsi come tali. Spinto al male da un suo ipotetico "fratello" malvagio che alberga nella sua mente, il nostro rapisce dei bambini e li usa come cavie per crudeli esperimenti. Quando sua moglie Jenny cerca di fermarlo, Carter, che diventa ogni giorno più pericoloso e in balia dei suoi "alter ego", progetta di ucciderla. Tetro thriller psicologico scritto e diretto da Brian De Palma con estro visivo e toni altalenanti, assecondando il disturbo del protagonista, ondeggiando tra l'ironia nera, il macabro morboso, il delirio frenetico e l'incubo oscuro. L'approccio narrativo è caotico e frastornante, a volte confuso, altre volte affascinante, con il consueto gioco di citazioni "colte", tipiche dell'autore, che spaziano da Alfred Hitchcock a Michael Powell, senza dimenticare i suoi vecchi thriller anni '80. Non tutto funziona a dovere e sovente la distanza tra forma e contenuto si allarga a dismisura, travalicando i limiti della sospensione dell'incredulità o del buon gusto, ma la memorabile interpretazione di John Lithgow, la regia elegante di De Palma e le musiche d'atmosfera del "fedelissimo" Pino Donaggio, rendono la visione interessante per gli amanti dei grovigli psico-patologici di matrice dark. Completano il cast Lolita Davidovich, Steven Bauer e Frances Sternhagen. E' indubbiamente un De Palma minore e non all'altezza dei suoi lavori migliori, ma i suoi fans troveranno comunque materiale da brivido con cui sollazzarsi. Il nome del protagonista deriva, volutamente, da quello di due ex presidenti americani.
 
Voto:
voto: 3/5

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