Nel III secolo a.C. l'eroe ateniese Dario, reduce da una grande vittoria contro i persiani, si reca in vacanza nell'isola di Rodi. Qui il re Serse, manipolato dal suo perfido consigliere, ha fatto costruire una colossale statua che domina l'ingresso del porto e controlla tutto il traffico navale in entrata o in uscita. Dario si lascia convincere da un gruppo di ribelli avversi al re ad aderire alla loro causa e cerca l'aiuto della bella Diala, figlia dell'ingegnere che ha progettato il colosso. Ma non sa che la ragazza è molto legata al consigliere reale. Primo lungometraggio di Sergio Leone, che si era fatto le ossa nel genere storico-mitologico in celebri kolossal americani girati a Roma, come aiuto regista di Quo vadis (1951) di Mervyn LeRoy e Ben-Hur (1959) di William Wyler e come regista della seconda unità (e poi sostitutivo) ne Gli ultimi giorni di Pompei (1959) di Mario Bonnard. E' un peplum anomalo, intimamente epico, visivamente spettacolare e concettualmente ironico, con i difetti tipici di un'opera prima realizzata in sordina (voglia di strafare, inesperienza nella gestione del ritmo) ma che già dimostra, a livello seminale, l'innata predisposizione del regista per il Mito, rivisitato secondo la sua disincanta visione della vita, ed il suo talento di straordinario narratore per immagini. Tutta la seconda parte dell'opera è una meraviglia per gli occhi, con un potente senso dello spettacolo che affonda le radici nel grande cinema dei pionieri. Qualche leziosità nei dialoghi e delle svolte narrative un po' frettolose sono da ascrivere agli errori di gioventù, ma nel complesso la mano sicura e le idee innovative di un autore predestinato sono già ben visibili tra le righe. Nel cast vanno segnalati Rory Calhoun (che prese il posto di John Derek dopo che questi lasciò il set per un litigio con il regista, a suo avviso troppo inesperto), Lea Massari e Georges Marchal. Esistono diverse release circolanti del film, la più lunga è quella italiana di 143 minuti. E' l'unica pellicola della filmografia di Leone in cui la colonna sonora non è firmata da Ennio Morricone.
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