sabato 28 agosto 2021

K-19 (K-19: The Widowmaker, 2002) di Kathryn Bigelow

Nel 1961, durante la Guerra Fredda, i sovietici affrettano il varo del sommergibile nucleare K-19, in risposta a quanto appena fatto dai nemici americani. Con un equipaggio non preparato a dovere, una progettazione frettolosa e molti test di sicurezza saltati per risparmiare tempo, il K-19 esce per una missione considerata cruciale nella buona riuscita: sperimentare il lancio di una testata atomica in pieno oceano. Per non avere intoppi la direzione del partito affida il comando al temerario Vostrikov, conosciuto per la sua fanatica adesione alla causa nazionale, e declassa a suo secondo il precedente comandante Polenin, uomo prudente, avveduto e notoriamente critico. Le incompatibilità caratteriali e l'inversione di ruolo tra i due (evidentemente umiliante per l'esperto Polenin) provoca immediatamente scintille e rende difficile la convivenza nell'ambiente chiuso e isolato del sottomarino. Un guasto del reattore nucleare, con conseguente perdita di radiazioni, ed il potenziale rischio di un'esplosione incontrollata in prossimità di una base NATO, fa aumentare la tensione tra i due ufficiali, fino a sfociare in un aperto conflitto, mentre alcuni marinai iniziano già a manifestare i danni devastanti dell'esposizione radioattiva. Questo dramma storico di Kathryn Bigelow è un vibrante film di tensione, claustrofobico nelle ambientazioni e realistico nella messa in scena, ispirato alla reale vicenda dell'incidente del K-19, che venne occultato per decenni dal regime sovietico come segreto militare e divenne noto all'opinione pubblica solo dopo la caduta del Muro di Berlino nel 1989. Pur tra forzature romanzate, semplificazioni storiche e qualche effettismo retorico, è un film avvincente ed importante, diretto con ritmo teso e mano sicura, forte di un montaggio serrato, del contrasto tra la cupezza delle ambientazioni opprimenti e la bellezza dei paesaggi subacquei e di un cast eccellente che vede Harrison Ford e Liam Neeson testa a testa nello scontro ideologico tra i due comandanti, che simboleggia due diverse concezioni di fedeltà ad un sistema. A livello recitativo la spunta Neeson che appare più "in palla" di Ford, perennemente corrucciato. Al di là degli evidenti meriti tecnici e documentativi (portare alla luce un tragico fatto ignominiosamente occultato per fini politici), il film (dedicato alla memoria dei 27 marinai che persero la vita) è anche una netta presa di posizione politica contro il nucleare e i suoi immensi rischi per l'ambiente e per la vita. E' stata la prima pellicola americana a celebrare l'eroismo dei "nemici" sovietici, in Caccia a Ottobre rosso (1990) era stato concesso solo per un disertore passato dalla parte statunitense. A livello commerciale il film è stato un flop, anche a causa degli altissimi costi produttivi, tra i più alti in assoluto per un prodotto indipendente come questo. 
 
Voto:
voto: 3,5/5

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