Iraq, 2006, durante la seconda guerra del Golfo. Cinque marines americani, stressati dal caldo, annoiati dall'inerzia ripetitiva della loro missione e sconvolti dalla morte di un commilitone fatto a pezzi da una mina, decidono di concedersi una vendetta privata ed una "botta di vita". E commettono un crimine orrendo. Guidati e fomentati dal violento Rush e dal suo degno sodale Flake, e imbottiti di alcol e droghe, i soldati stuprano a turno una ragazza quattordicenne in un villaggio, poi la uccidono insieme alla sua famiglia e ne bruciano i corpi. Non tutti prendono parte attiva all'azione: McCoy fa da "palo" all'esterno della casa, mentre Salazar (che sogna di diventare un regista) filma tutto con una telecamera. Dopo alcuni mesi McCoy si pente e denuncia il fattaccio alle autorità, il video di Salazar viene alla luce e scoppia il putiferio. Intanto i media americani cercano di occultare i fatti e manomettere le notizie, per non alimentare la crescente sfiducia del popolo nei confronti dell'intervento armato in Iraq. Sconcertante film bellico di Brian De Palma, purtroppo ispirato ad una storia realmente accaduta così come mostrato nel racconto, che mescola insieme, in forma altamente sperimentale, fiction e documentario, attraverso l'aggiunta di immagini reali catturate tramite i supporti più disparati (video di internet, filmati di telecamere di sorveglianza, webcam, frammenti di notiziari televisivi) e montate in maniera ricorsiva, come in un gioco inquietante di scatole cinesi. L'intento dell'autore è chiarissimo: scioccare lo spettatore e poi frastornarlo con il sottile labirinto del montaggio che confonde verità e finzione, simulando la medesima operazione di contraffazione operata dai media statunitensi, manipolati dal potere governativo, per celare i terribili fatti e raccontare alla gente la propria versione della realtà. E' un film duro e feroce, fortemente discusso ma non discutibile, una requisitoria vibrante e necessaria, una piccola pietra miliare nel lungo percorso di edificazione di un mondo migliore. Perchè Verità e Giustizia devono essere concetti assoluti e sacrosanti, che vanno raccontati per come sono, sempre e comunque. E a qualunque costo. Alla sua uscita il film suscitò un vespaio di polemiche, fece arrabbiare praticamente tutti, fu bandito negli USA e nel nostro paese non ha trovato nessun distributore disposto a farlo uscire nelle sale. E' evidente che il regista ha colto nel segno. Redacted (termine che, in gergo giornalistico, allude al "rimaneggiamento" di documenti audiovisivi per nascondere dati sensibili, immagini scioccanti o elementi legalmente impugnabili) è un film teorico sulla manipolazione della verità e un agghiacciante atto di accusa, lucido e tagliente. Non solo contro il governo americano e i grandi mezzi d'informazione, ma contro la guerra, intesa a livello universale, ideologico, culturale e concettuale e non soltanto come azione violenta circostanziata. De Palma prosegue, 18 anni dopo, il discorso già iniziato in Vittime di guerra (Casualties of War, 1989), ma stavolta con meno enfasi populistica e maggiore spessore analitico, centrando in pieno il bersaglio. Il film è stato premiato al Festival di Venezia con il Leone d'argento per la migliore regia.
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