venerdì 27 agosto 2021

Scarlet Diva (2000) di Asia Argento

Anna è una giovane attrice di film osè di grande successo, costantemente assediata dai suoi fan. Ma nel privato è una donna sola, inquieta e instabile, intrinsecamente disperata e "maledetta", con un doloroso trauma infantile nel suo passato, schiava di droghe e fugaci incontri erotici, persa in un mondo cinico e corrotto come quello dello spettacolo, tra ricatti a scopo sessuale, violenza ideologica e ipocrisia di facciata. L'incontro con un cantante australiano e la relazione che scaturisce, sembra riaccendere in lei una luce di speranza nel futuro. Esordio alla regia di Asia Argento, figlia di Dario, già alquanto discutibile come attrice, che osa addirittura il grande passo cimentandosi nella tripla veste di regista, sceneggiatrice e interprete protagonista. Decisamente troppo anche per una supponenza sfacciata come la sua. Il risultato è un filmaccio truce e sgradevole, morboso e caotico, programmaticamente trasgressivo, concettualmente tronfio e provocatorio con petulanza. La regista mette praticamente in scena sè stessa (o almeno l'immagine di sè che tipicamente trasmette attraverso i media), infarcendo una sceneggiatura gracile e lacunosa di suggestioni psico-familiari (il personaggio della madre di Anna è interpretata da Daria Nicolodi, madre di Asia nella vita reale), erotismo malsano, spudorato autonarcisismo, feroce esibizionismo, stile naif ed una messa in scena "sporca" che intende scopiazzare (maldestramente) quella di Abel Ferrara (da cui la Argento era stato da poco tempo diretta). Insomma una vera catastrofe indifendibile, resa ancora peggiore dal senso di "arroganza" che trasuda da ogni sequenza. Fatto a pezzi dalla critica alla sua uscita, è divenuto, dopo una decina di anni, una sorta di scult in certi ameni percorsi di amanti del weird (o di fans dell'attrice). La regista ha dichiarato, in una intervista del 2017, che l'ispirazione per questo film è nata dalla sua reale esperienza di molestie sessuali subite nel caso Weinstein, che poi è "esploso" mediaticamente dando vita al movimento #me_too. E' stato il primo film italiano ad essere girato interamente in digitale. Nella pellicola fa una piccola apparizione la pornostar italiana Selen (al secolo Luce Caponegro).
 
Voto:
voto: 1/5

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