Aura Petrescu è una giovane di origine rumena che vive a New York e soffre di anoressia nervosa. Scappata dalla clinica dove era ricoverata, viene aiutata da David, un giornalista televisivo, e ritorna a casa dai genitori. Durante una seduta spiritica la madre di Aura, che è una medium, evoca lo spirito di una donna uccisa da un misterioso assassino tagliatore di teste, che rivela la presenza del killer tra di loro. Anche i genitori di Aura vengono uccisi nello stesso modo e la ragazza finisce in cura dal sinistro dottor Judd che la imbottisce di tranquillanti e cerca di capire se lei ha riconosciuto l'identità dell'assassino. Intanto le vittime decapitate aumentano e Aura si sente in pericolo. Soccorsa nuovamente da David, riesce ancora a fuggire e scoprirà un'agghiacciante verità dietro la catena di delitti. Questo giallo di suspense, girato negli Stati Uniti, scritto dal regista in collaborazione con T.E.D. Klein e coprodotto con fondi americani, segna l'inizio della seconda fase della carriera di Dario Argento e la sua collaborazione con la figlia Asia come attrice protagonista. Una fase di irreversibile decadenza, i cui segni sono già ampiamente visibili in questo film, che porterà il regista romano a smarrire lo stile che lo aveva reso famoso negli anni '70 e a realizzare pellicole sempre più insulse e imbarazzanti. Girato in lingua inglese, con un cast internazionale (Piper Laurie, Asia Argento, Frederic Forrest, Brad Dourif, Christopher Rydell) e con collaborazioni tecniche di prim'ordine (Tom Savini agli effetti speciali e Pino Donaggio autore dell'affascinante colonna sonora), Trauma è un thriller oscuro con digressioni fantastiche, carico degli stilemi argentiani, efficace in qualche sequenza di grande impatto visivo ma tortuoso nell'impianto narrativo, implausibile nelle svolte e nei colpi di scena, contorto nello sviluppo della trama e con alcune cadute nel ridicolo involontario. Meno barocco rispetto agli standard dell'autore ma anche più scialbo nella messa in scena, risulta complessivamente meno delirante e visionario, ma più intrappolato in un macabro convenzionale, con tocchi di ironia nera poco convincenti. Asia Argento s'impegna molto (in originale si sforza di recitare in un posticcio inglese con accentazione rumena) ma denota i suoi evidenti limiti di attrice, a volte in maniera impietosa.
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