giovedì 19 agosto 2021

Prometheus (2012) di Ridley Scott

Nel 2089 un gruppo di scienziati e piloti partono a bordo dell'astronave "Prometheus" verso un pianeta di un sistema remoto, identificato dopo anni di studi partendo da una serie di antichissimi graffiti trovati in delle grotte della Scozia, che indicano una sorta di "mappa" stellare. L'idea che anima i promotori della missione è che gli esseri alieni provenienti dal pianeta siano sbarcati sulla terra migliaia di anni prima, dando inizio alla vita biologica sul nostro mondo. Una volta giunti a destinazione troveranno le vestigia di una civiltà extraterrestre, ma anche la terribile minaccia che l'ha condotta quasi totalmente all'estinzione. A distanza di 33 anni dal suo capolavoro che ha cambiato per sempre le regole della fantascienza moderna, Alien (1979), dando inizio a una saga sterminata a cui il regista non ha mai più partecipato, Ridley Scott ritorna ad occuparsi del mondo di Alien con questo prequel che, partendo dalla iconica figura del così detto "Space Jockey" (presente nella parte iniziale del capolavoro del '79), intende raccontare le origini del celeberrimo letale parassita xenomorfo, malefico antagonista di tutti i capitoli (ufficiali o apocrifi) della saga. Prometheus è un'opera pseudo-filosofica con ambizioni da prologo di dimensioni epiche, per l'evidente scopo di fondare una nuova epopea fantascientifica antecedente a quella che conosciamo. Ma i risultati non sono all'altezza delle aspettative perchè, se dal punto di vista visivo il film è magnifico, i difetti di una sceneggiatura sfilacciata, incerta e colma di inciampi narrativi sono troppi e troppo evidenti per sfuggire anche all'occhio dello spettatore più superficiale. Ne vien fuori un film scialbo e innocuo, spesso confuso, quasi mai spaventoso o accattivante, con l'impietosa sensazione di spreco di un cast sontuoso che annovera nomi come Charlize Theron, Noomi Rapace, Michael Fassbender, Idris Elba e Guy Pearce. Stroncata dalla maggioranza della critica la pellicola ha comunque ottenuto dei buoni incassi a livello mondiale (sicuramente dovuti alla curiosità ed alle alte aspettative iniziali), dando così vita ad un seguito, uscito 5 anni dopo: Alien: Covenant (2017), sempre diretto da Ridley Scott e di pari livello. Il personaggio più interessante è sicuramente l'androide David 8 interpretato da Michael Fassbender. Per quanto riguarda il resto predomina una stanca sensazione di deja-vu.
 
Voto:
voto: 2,5/5

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