Il sottufficiale Paul Brenner, esperto veterano del Vietnam, è in missione sotto copertura per combattere un traffico illegale d'armi. All'interno del suo campo viene ritrovata morta il Capitano Elizabeth Campbell, figlia di un generale dimissionario che vuole darsi alla politica, in una macabra scena del delitto: la ragazza è completamente nuda, legata con mani e piedi a dei paletti da tenda conficcati nel suolo, e con sospetti segni di violenza carnale. L'orribile delitto distoglie Brenner dal suo incarico iniziale e lo spinge ad indagare sul nuovo caso, con l'aiuto di una bella psicologa. A forza di scavare, i due scopriranno delle orribili verità. Torbido thriller di ambientazione militare dell'inglese Simon West, tratto dal libro omonimo di Nelson DeMille, e interpretato da John Travolta, Madeleine Stowe, James Cromwell, Timothy Hutton, Leslie Stefanson e James Woods. E' un giallo d'inchiesta cupo e violento, con atmosfere perverse, toni esasperati, svolte narrative di turgida enfasi e con un cast non utilizzato al meglio. Travolta fa il minimo sindacale, la Stowe è brava ma sta troppo poco in scena, Cromwell sembra ormai condannato sempre allo stesso tipo di ruolo, Woods è il più brillante del gruppo e mette in ombra tutti gli altri. Alcuni momenti sono molto riusciti, sia per la tensione inquietante sia per la forza dei dialoghi, ma, in generale, prevale la sensazione di un film troppo carico, troppo rigido, troppo greve, di programmatico sensazionalismo truce. Quasi intimorito dalla logica militare, il regista non sa decidere se infrangere le tipiche regole del thriller in divisa, esplorando territori più oscuri, o scattare sull'attenti di fronte agli stereotipi del genere. E in questa palese titubanza le due ore passano e arrivano già i titoli di coda (che sveleranno anche qualcosa una volta terminati).
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