lunedì 4 ottobre 2021

La guerra di Charlie Wilson (Charlie Wilson's War, 2007) di Mike Nichols

Charlie Wilson, deputato texano, sottaniere impenitente, amante della bella vita e degli eccessi tra alcool, cocaina e sesso, s'impegna duramente, insieme ad un agente della CIA e ad una ricca anticomunista, per inviare armi ai Mujahidin dell'Aghanistan, durante il periodo dell'invasione sovietica. Spalleggiato da silenti alleanze internazionali con i servizi segreti israeliani e diplomatici egiziani, il nostro riesce ad armare fino ai denti la resistenza afgana, provocando il ritiro dell'esercito russo nel 1989. Dramma biografico dai toni farseschi di Mike Nichols, ispirato a vicende e personaggi reali e basato sul libro inchiesta del giornalista George Crile III. Sceneggiato con tono satirico da Aaron Sorkin, il film procede con agilità e leggerezza, preferendo uno sguardo grottesco all'analisi seriosa, con tocchi ironici e provocatori nei confronti delle "intoccabili" istituzioni americane, ma senza mai affondare veramente la lama della critica. Affidandosi principalmente agli attori del grande cast (in cui Philip Seymour Hoffman riesce a mettere in ombra nomi come Tom Hanks, Julia Roberts e Amy Adams), il regista sembra più interessato a costruire un paradossale affresco tragicomico della scena politica statunitense di quegli anni, che ad avventurarsi in un tagliente giudizio storico sociale. Diverse scene e molti dialoghi sono ben riusciti, specialmente quando è in scena Hoffman, il cui personaggio dell'agente segreto Gust Avrakotos risulta di gran lunga quello più interessante. Ma il film appare del tutto deficitario nell'approfondire il tema storicamente più rilevante, ovvero che il nemico del nemico di allora (i guerriglieri afgani), sostenuto ed armato dallo zio Sam, diventerà poi la minaccia numero uno degli Stati Uniti, culminata con l'attacco dell'11 settembre 2001, forte anche di quell'armamento e di quel bagaglio di competenze donate loro negli anni '80 per fronteggiare i comunisti sovietici. Una candidatura agli Oscar per Philip Seymour Hoffman come miglior attore non protagonista.
 
Voto:
voto: 3/5

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