Graham Hess è un pastore protestante che ha perso la fede e dismesso l'abito talare in seguito alla tragica morte dell'adorata moglie, a causa di un incidente stradale. L'uomo vive recluso in una fattoria della Pennsylvania, insieme ai suoi due figli piccoli ed al fratello un po' tardo. Un giorno scopre dei misteriosi cerchi tracciati sul grano dei campi circostanti la sua proprietà e, ascoltando i notiziari in televisione, capisce che il fenomeno sta accadendo in diverse parti del mondo. Ben presto la famiglia Hess si troverà a combattere contro un nemico pericoloso e inimmaginabile, che darà un forte scossone alle convinzioni del reverendo. Thriller fantascientifico prodotto, scritto, diretto e interpretato da M. Night Shyamalan, a metà strada tra il mistery minaccioso, l'horror di atmosfera, la parabola filosofica in cadenze politiche e la riflessione morale sull'origine del Male. E' un film lento e carico di simboli, che alterna momenti particolarmente riusciti a digressioni fantasmatiche, con tocchi ironici che invadono il territorio del comico e pistolotti psico-spirituali di turgida pretenziosità. Il finale è fortemente (e forse volutamente) divisivo, indubbiamente metaforico, ma anche fragile dal punto di vista logico. Nel cast segnaliamo un Mel Gibson marmoreo, un Joaquin Phoenix svagato e i due piccoli Rory Culkin ed Abigail Breslin che appaiono perfetti nei rispettivi ruoli. Shyamalan appare nei panni di un veterinario, un personaggio che compare in poche scene ma che è di grande importanza dal punto di vista narrativo. Come spesso accade lo stile fanta-favolistico del regista cannibalizza la consistenza del racconto, disperdendone l'efficacia ed il patos tra divagazioni, manierismi ed intellettualismi auto referenziali, rendendo il risultato finale troppo algido, asettico ed inerte.
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