Il sergente William Montgomery è un reduce della guerra in Iraq, da cui è uscito duramente provato nello spirito e con i segni evidenti di una ferita vicino all'occhio. Il comando lo affianca al cinico capitano Tony Stone per un incarico molto doloroso: comunicare in prima persona alle famiglie dei caduti il lutto che hanno subito, prima che lo scoprano da altre fonti. I due uomini, molti diversi nel carattere, vivono un rapporto complicato, con molti scontri e incomprensioni, ed affrontano in modo diverso le reazioni alla tragica notizia da parte dei congiunti delle vittime. L'incontro con Olivia, a cui Will porta la notizia della morte del marito in guerra, fa provare al sergente delle emozioni che lo toccano nel profondo. Dramma psicologico di Oren Moverman, sceneggiatore israeliano al suo esordio registico, che ha anche scritto il film insieme ad Alessandro Camon. E' un'opera intimistica sul tema dei reduci e delle lancinanti ferite interiori post belliche che non si rimarginano con facilità, lasciando segni indelebili nell'animo di chi ha vissuto quelle terribili esperienze. E' un filone già esplorato spesso dal cinema americano e in cui Moverman (forte delle sue esperienze in prima persona sul campo) si cimenta con un approccio originale, di evidente condanna della guerra in tutte le sue forme, di lucida critica verso il militarismo ma anche di solidale rispetto verso i militari, con un utilizzo di toni in altalena tra la tragedia e l'ironia, passando da momenti strappalacrime ad altri spiritosi. Il cuore della narrazione risiede nel rapporto conflittuale tra i due protagonisti, bene interpretati da Ben Foster e Woody Harrelson, a cui si affiancano le altrettanto valide interpreti femminili Samantha Morton e Jena Malone ed un intenso Steve Buscemi, in un'apparizione breve ma vigorosa. La ricerca di uno sguardo atipico da parte dell'autore è apprezzabile, ma non sempre l'equilibrio stilistico si mantiene in asse con l'emotività dei contenuti, con più di un inciampo negli stereotipi del genere. E' essenzialmente un decoroso film di scrittura e di recitazione, premiato al Festival di Berlino con l'Orso d'Argento per la miglior sceneggiatura.
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