Nella Vienna di inizio '900 Eisenheim e Sophie sono due ragazzi innamorati, ma lei è promessa in sposa al principe Leopoldo, erede al trono. Le cause di forza maggiore li separano e lui scompare nel nulla per 15 anni. Riappare da adulto come abile illusionista e riscuote grande successo di pubblico nei teatri cittadini con i suoi incredibili numeri magici. Quando rivede Sophie, divenuta duchessa, l'amore adolescenziale ritorna prepotentemente e il principe geloso sguinzaglia lo zelante ispettore Uhl, suo scagnozzo di fiducia, sulle tracce di Eisenheim, per dimostrare che è un imbroglione, rovinargli la vita e separarlo per sempre dalla ragazza. Dramma sentimentale di Neil Burger, ispirato al racconto breve "Eisenheim the Illusionist" di Steven Millhauser, di ambientazione storica e con atmosfere che oscillano tra il thriller, il fantastico e il melò d'antan. La ricostruzione dell'epoca asburgica, con la Vienna del primo XX secolo "ricreata" a Praga, è notevole e anche gli attori sono bravi nei rispettivi ruoli, soprattutto Paul Giamatti, affiancato da Edward Norton, Jessica Biel e Rufus Sewell. Ma il film è troppo esile nella sceneggiatura, prevedibile negli sviluppi, stereotipato nell'approccio e ulteriormente indebolito da una storia d'amore melliflua. Norton, che ci ha abituato a interpretazioni straordinarie, appare insolitamente sotto tono rispetto ai suoi elevati standard medi. Il focus tematico sul contrasto tra scienza e magia, e quindi tra realtà e illusione, viene declinato in maniera convenzionale, senza particolari guizzi inventivi e senza il necessario tocco di pungente vigore. Le musiche di Philip Glass sono invece eccellenti, affascinanti, avvolgenti e ti immergono letteralmente nel clima d'epoca, regalando spessore espressivo alle scene più intense. Il personaggio di Eisenheim è ispirato all'illusionista viennese Erik Jan Hanussen, realmente esistito, ucciso da mano misteriosa nel 1933 perchè aveva reso pubblica una sua profezia in cui annunciava la fine imminente del nazismo. Alla figura di Hanussen era già stato dedicato un film da István Szabó: La
notte dei maghi (1988).
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