Un trafficante di cocaina londinese di grande successo, che si fa chiamare XXXX, giunto all'apice della sua carriera criminale, decide di uscire dal giro e godersi la vita. Ma i suoi soci non sono d'accordo e pretendono prima una serie di servizi speciali: ritrovare la figlia di un boss suo amico, scappata di casa con un tossico balordo, e portare a termine la trattativa di un grosso quantitativo di ecstasy con il "Duca", un gangster emergente dal pessimo carattere. Improvvisamente XXXX si rende conto di essere circondato da un branco di lupi famelici peggiori di lui e che non sarà facile lasciare quel mondo senza conseguenze. Questo noir all'inglese di Matthew Vaughn, tratto dal romanzo "L'ultima partita" di J.J. Connolly (che lo ha anche sceneggiato), è un film svelto e tagliente dai toni ruvidi che ci immerge in un microcosmo di cattivi senza speranza, dominato da ferocia, avidità, spietatezza e violenza. I personaggi non risultano nè "abbelliti" nè romanzati, ma ci vengono mostrati nel loro misto di squallore, sfrontatezza e amoralità quasi senza filtri, se non la franchigia di un pizzico di ironia nera. Il protagonista senza nome, XXXX, è un dandy cinico e pragmatico, che un po' ricorda i personaggi "hard boiled" di Dashiell Hammett, ma attualizzato al look ed alla crudeltà moderna. Lo interpreta con rude destrezza un ottimo Daniel Craig, che qui ha praticamente fatto le "prove generali" per il suo rivoluzionario James Bond. E' un film con poca azione (ma quella che c'è è di secco impatto) e con molti dialoghi, alcuni irresistibili, altri decisamente banali, al punto che alcuni hanno evocato una qualche somiglianza stilistica con Le iene (Reservoir Dogs, 1992) di Quentin Tarantino. La struttura narrativa risulta alla lunga un po' caotica nel suo labirinto di discorsi, sottotrame, percorsi alternativi e vicoli ciechi, ma la messa in scena è brillante e la colonna sonora è di corposa suggestione avvolgente. Solido e funzionale il cast che, al fianco di Craig, annovera Jamie Foreman, Michael Gambon, Tom Hardy, Sienna Miller, Sally Hawkins, Colm Meaney e Kenneth Cranham. E' un film affabulatorio e a tratti molto accattivante, ma anche lezioso e talvolta sgangherato. Il titolo originale si riferisce alla torta a strati, ovvero, seguendo la metafora della pellicola, procedere sfoglia dopo sfoglia per cercare di arrivare alla cima.
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