domenica 4 gennaio 2015

Le ali della libertà (The Shawshank Redemption, 1994) di Frank Darabont

Nell’America degli anni ’40 un bancario, Andy Dufresne, viene condannato all’ergastolo per il brutale omicidio della moglie e del suo amante. Nel carcere, in cui regnano violenze e soprusi per mano del corrotto direttore Norton, incontra il nero detto “Red” con cui nascerà una forte e leale amicizia. Il rapporto tra i due uomini e la furbizia di Andy nell’ingraziarsi il perfido direttore tramite la sua competenza in materia fiscale, li aiuterà a sopravvivere giorno per giorno, con la speranza di una difficile evasione. Dal racconto breve di Stephen King, “Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank”, Darabont ha tratto un film carcerario eccellente, appassionante, cupo, violento, ma sostenuto dall’ampio respiro donatogli dal rapporto di amicizia tra i due protagonisti, profondamente diversi ma accomunati dal medesimo terribile destino e dallo stesso obiettivo finale. Andy, che si è sempre proclamato innocente, non ha commesso il delitto per cui è stato imprigionato, mentre “Red” è colpevole ma, col tempo, è cambiato diventando un uomo migliore. Da questo rapporto entrambi ne usciranno cambiati, seguendo un percorso spirituale ed una crescita morale che li porterà nelle grazie dello spettatore. Nonostante l’impostazione manichea, tra l’altro tipica dei film carcerari americani, che mette i cattivi tutti da un lato, il direttore Norton del carcere e i suoi sgherri, ed i “buoni” dall’altro, il film avvince, emoziona, addirittura esalta in un paio di sequenze magistrali che lo elevano nettamente al di sopra dei suoi simili. E’ un dramma carcerario di classico spessore, un “Buddy movie” di ardente umanità, una possente elegia sulla dignità dello spirito umano ed il migliore adattamento cinematografico di Stephen King dopo lo Shining di Kubrick. Altri elementi di spicco del film sono la pregevole fotografia, l’ispirata colonna sonora di Thomas Newman, le grandi interpretazioni di Tim Robbins e Morgan Freeman e le atmosfere claustrofobiche in contrasto con il possente anelito di libertà dei protagonisti. Ebbe un grande successo e sette nomination agli Oscar ma rimase senza premi. E’ ai primissimi posti di quasi tutte le classifiche cinematografiche di gradimento redatte dal pubblico.

Voto:
voto: 4,5/5

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